Esperti «visiteranno» la Sacra Culla

A rischio le reliquie e la teca del Valadier che le ospita. Presto un’équipe di tecnici a S. Maria Maggiore di Giulia Rocchi (Avvenire)

Restano sotto l’altare, per motivi di sicurezza. Non sono state spostate nella navata centrale, come vorrebbe la tradizione natalizia, le reliquie della Sacra Culla custodite nella basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma. Ma sono rimaste nell’ipogeo, costruito da Pio IX. Perché sia le cinque asticelle di acero del I secolo provenienti dalla mangiatoia di Betlemme – trovate in Terra Santa da Elena, madre di Costantino, e quindi portate a Roma – sia l’urna in cristallo e argento, opera del Valadier, che le custodisce, mostrano i segni di «un preoccupante deterioramento».

Lo spiegano proprio dalla basilica Liberiana, in cui «da anni – sottolinea il canonico monsignor Emilio Silvestrini – si parla della situazione e si tengono sotto controllo le condizioni della Culla e soprattutto dell’ambiente che la ospita». Sarebbe infatti il reliquiario del Valadier a essere maggiormente compromesso. «Nei prossimi giorni degli esperti eseguiranno dei sopralluoghi – aggiunge monsignor Silvestrini – e poi penseremo ai restauri».

Nell’attesa, nessuno spostamento, «per non pregiudicare e mettere in serio pericolo la sicurezza», dicono ancora dalla chiesa dell’Esquilino. Conosciuta anche come Santa Maria «ad Praesepe», proprio per la presenza, all’interno, dei resti della mangiatoia in cui sarebbe stato deposto Gesù poco dopo la nascita. La reliquia «ha polarizzato per secoli l’affetto e la devozione dei romani e di tutta la cristianità», afferma monsignor Silvestrini. Tanto che per consentire una più facile venerazione da parte dei fedeli, negli ultimi decenni, nel giorno di Natale, veniva esposta al piano superiore. Quest’anno, invece, il Capitolo della Basilica ha votato e deciso di non spostare l’urna dalla sua sede abituale. Per sottolineare comunque il valore della Sacra Culla, è stata inserita nella novena una processione «del celebrante, dei cantori, del clero e dei fedeli» dall’altare papale all’ipogeo, conclusa con l’incensazione della reliquia stessa.

28 dicembre 2007

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