I bambini disabili di Roma vittime delle barriere architettoniche
Il Dossier dello sportello Unitalsi “Roma per tutti” denuncia gli ostacoli nella Capitale per il 70% dei piccoli diversamente abili. E presenta sette richieste a Regione e Comune di F. Cif.
Oltre 100 famiglie con bambini disabili che si sono rivolte allo sportello “Roma per tutti”, creato dalla sottosezione romana dell’Unitalsi un anno fa all’interno del Polo della solidarietà, grazie alla collaborazione con Ama e Roma Capitale (numero verde: 800.062.026). Sono loro le protagoniste del Dossier illustrato ieri, mercoledì 3 luglio, nel corso della conferenza stampa di presentazione della IX edizione del pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi “Bambini in missione di Pace”, dal 6 al 12 luglio a Barcellona. Dati e numeri che raccontano una difficoltà legata anzitutto alle barriere architettoniche, che nella Capitale rendono la vita più difficile al 70% dei piccoli disabili. A cominciare dagli stessi parchi pubblici, nei quali, denunciano i curatori del Dossier, sono praticamente assenti giochi accessibili ai bambini disabili o strutture dedicate espressamente a loro. Lo stesso vale per i grandi centri commerciali, dove non esistono aree attrezzate per l’accoglienza di tutti i bambini.
È per questo che fra le famiglie intervistate, 40 su 100 preferiscono non fare uscire il proprio figlio disabile, frequentando per lo più «solo ambienti familiari». Ad affrontare le barriere architettoniche e la mancanza di servizi è solo il 20% dei nuclei coinvolti dall’indagine. Famiglie, riferiscono gli operatori dello sportello “Roma per tutti”, con piccoli disabili fra gli 0 e i 16 anni d’età, nell’80% dei casi monoreddito, dato che quasi sempre le mamme sono costrette a lasciare il lavoro per seguire i figli. E fra le difficoltà che denunciano c’è anche l’inserimento scolastico, per il 20% dei casi, mentre 35 nuclei familiari su 100 dichiarano «di avere problemi nell’ambito più strettamente sanitario, dove l’accesso alle cure migliori sembra un percorso difficile per le lungaggini del sistema».
Presentato anche, insieme al Dossier, un manifesto di sette richieste rivolte dall’Unitalsi alla Regione Lazio e a Roma Capitale, per rendere davvero Roma «una città a misura di tutti i bambini». Tra queste, «l’istituzione in ogni municipio di un ufficio speciale dedicato all’infanzia e in particolare ai bambini disabili;la realizzazione ogni anno di una Giornata regionale o comunale dedicata ai bambini con particolare attenzione a quelli con disabilità». Ancora, i responsabili dell’associazione chiedono «la redazione di un piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche a Roma, partendo dall’ascolto delle associazioni di disabili, la riorganizzazione delle aree ludiche dei parchi pubblici e l’aumento di spiagge attrezzate per le loro necessità».
4 luglio 2013