I «sì» all’amore e al servizio di Dio

Sono 22 i diaconi che domenica 29 aprile saranno ordinati sacerdoti da Benedetto XVI nella basilica Vaticana di Francesco Lalli

Saranno ordinati sacerdoti da Benedetto XVI, domenica 29, nella basilica Vaticana (ore 9), i ventidue diaconi provenienti dal Redemptoris Mater, dal Maggiore, dal Seminario della Madonna del Divino Amore, dal Collegio Capranica (per la diocesi di Banì) e dalle fila dei Legionari di Cristo.

Riceveranno l’imposizione delle mani nella domenica in cui la Chiesa celebra la 44ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Si tratta di Meletito Abella Baniga, Giulio Barbieri, Oscar Asencio Cabrera Bautista, Giampiero Casolaro, Roberto Cassano, Matteo Castellina, Nicola Cavallaro, Marco Ceccarelli, Diego Conforzi, , John Jairo Cortez Villareal, Joseph Michael De La Cruz, Alessandro Di Medio, Jose Joaquin Dominguez Ureña, Juan Carlos Mari Rugel, Slavomir Ordoš, Alessandro Pagliari – che è anche il più giovane del gruppo, Vincenzo Sarracino – classe ’56 a cui quindi va la palma del meno giovane – Mauro Storaci, Hugo Cesar Torales Olmedo, Francesco Zanoni, e Mirsolaw Ziomek.

Giovani, che andranno come testimoni e strumenti della presenza viva ed operante di Cristo nel mondo. «Ho lavorato come ragioniere fino a trent’anni – racconta Marco Ceccarelli, classe 1970, diacono romano del Maggiore – quando ho scoperto gradualmente la mia vocazione grazie anche al sostegno del mio parroco, a San Giuseppe Artigiano, in cui ero uno dei responsabili del gruppo sportivo». «Da allora – continua – c’è stato il passaggio dal semplice servizio svolto in parrocchia alla familiarità con la Parola di Cristo. È stato in quel momento che ho deciso di entrare in seminario. Un’esperienza bella, che mi ha permesso di scoprire la Grazia del Signore anche attraverso l’affetto di tanti».

Ancora più precoce la vocazione per un altro seminarista, sempre del Romano, il ventiseienne polacco Miroslaw Ziomek, che ricorda: «La spinta alla vita sacerdotale l’ho avvertita fin da bambino, anche se poi è stato necessario un percorso di crescita spirituale per arrivare a comprendere che in realtà non si trattava semplicemente di fare una scelta, ma di essere scelti. Il Signore chiama e di fronte a un “sì”, ci prende per mano per non abbandonarci più». Ma quali le emozioni in vista dell’ordinazione presbiterale? «Quel che mi aspetta – risponde Miroslaw – non è un punto di arrivo ma di partenza. Il mio auspicio è quello di riuscire, soprattutto tra i giovani, a far sentire la presenza di Dio».

Di profondo rilievo anche il percorso umano di Giampiero Casolaro, 38 anni, di Salerno, che si è formato al Redemptoris Mater: «A seguito di un problema economico la mia famiglia si ritrovò in una condizione di povertà quando ero piccolo. Ci trasferimmo a Eboli, dove c’era un ambiente sociale difficile. Appena maggiorenne ritornammo a Salerno, dove ho fatto tanti mestieri tra cui il carrozziere, il barista, il rappresentante». «In questo periodo mi sono avvicinato al cammino neocatecumenale – riprende – grazie al direttore dell’agenzia per la quale lavoravo. Con il tempo ho cominciato a sentire un vuoto profondo per il tipo di vita che conducevo e il pensiero del peccato mi procurava disgusto e sofferenza». Nel 1997, dunque, la scelta del seminario, gli studi per conseguire il diploma liceale e varie missioni in Venezuela, Cile, Albania. «Dio mi ha portato su strade sconosciute – aggiunge – vivere per il Signore scegliendo il celibato e lo studio della teologia era per me impensabile. Sono stato quasi uno spettatore di me stesso e vivo con gioia la scelta del sacerdozio perché so che Egli è fedele e non ti abbandona».

In una situazione d’improvvisa povertà è maturata anche la vocazione di Joseph Michael De La Cruz, filippino di Bacolod, che racconta: «Ho avvertito la chiamata del Signore all’età di 16 anni, allora il mio Paese e la mia famiglia attraversavano grosse difficoltà economiche. Nel frattempo ho studiato informatica e ho insegnato la materia per nove anni. La chiamata però è rimasta intatta e di fronte a tanti piccoli miracoli del cuore e dei fatti ho deciso di seguire Gesù».

26 aprile 2007

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