Il mito dell’Italia nell’Inghilterra vittoriana
Alla Galleria nazionale d’arte moderna una mostra mette a confronto le opere di Dante Gabriel Rossetti e Edward Burne-Jones con quelle degli artisti del nostro Rinascimento di Francesca Romana Cicero
La Gnam ospita una mostra il cui intento è far rivivere al grande pubblico quella passione viva che animò l’Inghilterra vittoriana per la cultura artistica italiana, dal medioevo al pieno Rinascimento. Periodo dei cosiddetti “primitivi” italiani (da Giotto a Raffaello) che instaurarono un clima spirituale armonico, contrapposto alle contraddizioni della rivoluzione industriale e del suo mondo freddamente meccanizzato.
L’ammirazione per l’Italia fu favorita in questi artisti – alcuni dei quali, come Rossetti, mai venuti a visitarla – anche da avvenimenti storico-politici. Già alla fine del ‘700, la rivoluzione francese e le guerre napoleoniche avevano indotto gli aristocratici, i collezionisti e gli stessi ecclesiastici a trasferire i loro beni a Londra, dove si formò un cenacolo di pittori, letterati e critici che alimentarono il collezionismo pubblico e privato. Anni nei quali poi si costituì il primo nucleo di opere della National Gallery.
L’allestimento della mostra è sobrio e tradizionale, ma le poche informazioni riportate sui pannelli – per lo più riguardanti notizie biografiche – non consentono al visitatore di orientarsi in una rassegna complessa per confronti, numero di opere esposte e conoscenza poco approfondita dei pittori inglesi. Confronti che vorrebbero indicare le fonti d’ispirazione italiane ma che, presentate quasi in chiusura (Giotto, Sebastiano dal Piombo, Palma il Vecchio, Tintoretto, etc.) senza che ne siano illustrate chiaramente le ragioni e raggruppate, perdono la loro incidenza.
Il percorso è articolato in varie sezioni. Dalla prima, che ospita una selezione di cromolitografie (stampe a colori) dai titoli in inglese, ispirate a Giotto, il Beato Angelico etc., si passa ad osservare le qualità artistiche dei dipinti di John Ruskin, noto soprattutto come critico. Il salone centrale è quello maggiormente fruibile: in esposizione i principali protagonisti dell’arte inglese, da Dante Gabriel Rossetti, a Eduard Burne Johnes, da Frederic Leighton a William Waterhouse.
Tra di essi Rossetti, pittore di ascendenza italiana innamorato di Dante Alighieri, di cui ha tradotto in inglese parte delle opere, è certamente il più noto. Nonostante abbia trovato nel “Dolce Stil Novo” e nella “Vita nova” fonte d’ispirazione – amava anche comporre poesie –, le sue donne angelo sono donne vittoriane che conservano una fisionomia unica e sensuale, sia che si tratti dell’immagine di “Proserpina”, dea dell’Ade con il melograno in mano, triste simbolo di sposa prigioniera, o di spose infelici come “Pia de’ Tolomei”, o della celebre “Venus verticordia”.
“Dante Gabriel Rossetti – Edward Burne-Jones e il mito dell’Italia nell’Inghilterra vittoriana” c/o Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, viale delle Belle Arti, 131 (ingresso per disabili: via Gramsci 73). Fino al 12 giugno 2011. Curatori: M. T. Benedetti, S. Frezzotti, R. Upstone. Catalogo Electa: 39 euro in mostra. Orario: dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30 (la biglietteria chiude alle 18.45). Chiusura il lunedì. Biglietti mostra: intero 10 euro; ridotto 8 euro; scuole 4 euro; integrato mostra + museo: 12 euro. Informazioni tel. 06.32298221.
24 maggio 2011