Il Papa: «Maria, insegnaci a muoverci “in fretta” verso gli altri»
Concludendo il mese mariano in una piazza San Pietro affollata da 40mila fedeli, Francesco si è soffermato sulle tre parole chiave della “scuola” della Vergine: ascolto, decisione, azione di F. Cif.
«Ascolto, decisione, azione». Sono queste, per Papa Francesco, le tre parole chiave che definiscono l’atteggiamento di Maria, e indicano una strada «anche per noi, di fronte a ciò che ci chiede il Signore nella vita». Venerdì 31 maggio, nella meditazione che ha concluso la celebrazione con la recita del rosario per la fine del mese mariano, nella festa della Visitazione di Maria, il Santo Padre si è soffermato su questo mistero che mostra «come Maria affronta il cammino della sua vita, con grande realismo, umanità, concretezza».
In primo luogo, dunque, l’ascolto. Maria, ha sottolineato il Santo Padre al termine della preghiera in piazza San Pietro, guidata dal cardinale Angelo Comastri, «sa ascoltare Dio». Il suo no è un semplice «“udire” superficiale» ma un ascolto fatto di «attenzione, accoglienza, disponibilità verso Dio. Non è il modo distratto con cui a volte noi ci mettiamo di fronte al Signore o agli altri: udiamo le parole, ma non ascoltiamo veramente. Maria è attenta a Dio, ascolta Dio». Nello stesso tempo, è attenta anche alla realtà concreta, agli eventi della sua vita. «Non si ferma alla superficie – ha rilevato Francesco davanti ai 40mila fedeli di tutte le età che affollavano la piazza -, ma va nel profondo, per coglierne il significato. La parente Elisabetta, che è già anziana, aspetta un figlio: questo è il fatto. Ma Maria è attenta al significato, lo sa cogliere: “Nulla è impossibile a Dio”». Un modello da applicare anche nella nostra vita, ha ribadito il Papa: «Ascolto di Dio che ci parla, e ascolto anche della realtà quotidiana, attenzione alle persone, ai fatti perché il Signore è alla porta della nostra vita e bussa in molti modi, pone segni nel nostro cammino; a noi la capacità di vederli». Sull’esempio, appunto, di Maria, «la madre dell’ascolto».
La seconda parola indicata da Francesco per descrivere l’atteggiamento della Vergine è “decisione”. Una caratteristica che si contrappone al vivere “di fretta”, con affanno. Anche nel momento dell’annunciazione, ha osservato il Santo Padre, «chiede: “Come avverrà questo?”. Ma non si ferma neppure al momento della riflessione; fa un passo avanti: decide». Dunque, «non vive di fretta, ma solo quando è necessario “va in fretta”». Maria, dunque, non si lascia «trascinare dagli eventi». Sia nella scelta «che cambierà la sua vita» che nelle scelte più quotidiane, «ricche anch’esse di significato», non evita «la fatica della decisione». Da quell’«Eccomi», consegnato come risposta all’arcangelo Gabriele a episodi concreti come quello delle nozze di Cana citato da Francesco nella sua meditazione, «si vede il realismo, l’umanità, la concretezza di Maria, che è attenta ai fatti, ai problemi». A Cana, «vede e comprende la difficoltà di quei due giovani sposi ai quali viene a mancare il vino della festa, riflette e sa che Gesù può fare qualcosa, e decide di rivolgersi al Figlio perché intervenga». Anche a costo di andare controcorrente, «si pone in ascolto di Dio, riflette e cerca di comprendere la realtà». E alla fine «decide di affidarsi totalmente a Dio, decide di visitare, pur essendo incinta, l’anziana parente Elisabetta, decide di affidarsi al Figlio con insistenza per salvare la gioia delle nozze».
Infine, l’ultima delle tre parole indicate dal pontefice: azione. Nella preghiera, «davanti a Dio che parla», nel riflettere sui fatti della sua vita, Maria non ha fretta, non si lascia trascinare dagli eventi. Ma quando ha chiaro cosa Dio le chiede non si ferma davanti a niente, «non indugia, non ritarda, ma va “in fretta”». Il suo agire, ha rilevato ancora il Papa, è «una conseguenza della sua obbedienza alle parole dell’Angelo, ma unita alla carità: va da Elisabetta per rendersi utile; e in questo uscire dalla sua casa, da se stessa, per amore, porta quanto ha di più prezioso: Gesù; porta il suo Figlio». Un passaggio deciso all’azione, quello della Vergine, che, ancora una volta, Francesco ha indicato come modello da seguire. «A volte – ha detto – anche noi ci fermiamo all’ascolto, alla riflessione, forse abbiamo anche chiara la decisione che dobbiamo prendere, ma non facciamo questo passaggio». Meglio, ha ribadito, «non mettiamo in gioco noi stessi muovendoci “in fretta” verso gli altri per portare anche noi, come Maria, ciò che abbiamo di più prezioso e che abbiamo ricevuto: Gesù e il suo Vangelo».
Da ultimo, nel silenzio di una piazza orante, attraversata dalla statua della Vergine che ha solcato i vari settori durante la preghiera guidata dal cardinale Comastri, una preghiera a Maria, «donna dell’ascolto, donna della decisione, donna dell’azione». «Fa’ che sappiamo ascoltare la Parola del tuo Figlio Gesù tra le mille parole di questo mondo; fa’ che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo, ogni persona che incontriamo, specialmente quella che è povera, bisognosa, in difficoltà», l’invocazione del Papa. «Donaci il coraggio della decisione», ha continuato rivolto alla Vergine, e la capacità di muoverci «“in fretta” verso gli altri, per portare la carità e l’amore del tuo Figlio Gesù».
3 giugno 2013