La Sistina chiude in attesa del conclave
Oggi pomeriggio, 6 marzo, i cardinali in preghiera nella basilica di San Pietro. Al via intanto i lavori nella cappella che ospiterà l’elezione del nuovo pontefice; al di là della cancellata, la stufa che ne darà l’annuncio di F. Cif.
Dopo la quarta Congregazione dei cardinali in vista del conclave, in corso questa mattina, mercoledì 6 marzo, sempre nell’Aula nuova del Sinodo, oggi pomeriggio alle 17 i porporati si ritroveranno intorno all’altare della Cattedra, nella basilica di San Pietro, per un momento di preghiera guidato dal cardinale decano Angelo Sodano. «I porporati – ha detto annunciando l’iniziativa il direttore della Sala stampa della Santa Sede padre Federico Lombardi – invitano tutta la Chiesa a pregare e a vivere nella preghiera questo tempo di preparazione a una decisione così importante come l’elezione del Papa».
Iniziati intanto i lavori di preparazione della Cappella Sistina, che da ieri, martedì 5 marzo, non è più accessibile ai turisti e non lo sarà «fino a data da destinarsi», per poter accogliere l’imminente conclave: il venticinquestimo nella cappella papale che solo con Giovanni Paolo II ne divenne sede ufficiale, con la costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis”, nel 1996. L’equipe che la allestirà – 40 persone, coordinate dall’ingegnere Paolo Sagretti, responsabile della Floreria della Città del Vaticano – è al lavoro da quando è iniziata la sede vacante. La cappella sarà arredata con 115 sedie di ciliegio, contrassegnata dal nome e cognome di ogni cardinale elettore, e 12 tavoli di legno grezzo, coperti da un panno beige e satin bordeaux, 6 sul lato destro e altrettanti sul sinistro, disposti su due file di diverso livello. Sotto al Giudizio Universale, davanti all’altare, un tavolo per l’urna di legno grezzo nella quale saranno raccolte le schede con i voti, e un leggio con il Vangelo sul quale i cardinali presteranno il loro giuramento. In fase di allestimento anche il sacchetto di velluto per ritirare le schede e i segnaposti con i nomi dei cardinali, che saranno dotati di penna e cartellina rossa e riceveranno una scheda per ogni scrutinio.
I porporati che eleggeranno il nuovo Papa cammineranno su una struttura piana in legno in linea con il secondo gradino dell’altare e coperta con un panno di colore beige. Al di là della cancellata marmorea, come divenuto tradizione a partire dal conclave che elesse Pio XII, nel 1939, verrà collocata la stufa in ghisa, di forma cilindrica, alta circa 1 metro e larga 45 centimetri, che sarà utilizzata per bruciare le schede, dalla cui canna uscirà quindi l’attesa “fumata”, attraverso il comignolo installata sulla copertura della Sistina. Sulla calotta superiore della stufa sono riportate le date di elezione e i nomi degli ultimi 6 pontefici. Le fumate nere, nei casi di maggioranza non raggiunta, saranno ottenute bruciando le schede; la fumata bianca, che annuncerà al mondo l’avvenuta elezione del nuovo Papa, si avrà bruciando insieme alle schede della paglia umida. Nel conclave che elesse Benedetto XVI, nel 2005, per incrementare la visibilità delle fumate venne utilizzata per la prima volta anche un’apparecchiatura ausiliaria a fumogeni.
6 marzo 2013