Le dimissioni di Renata Polverini
Travolta dalla questione della mala gestione dei fondi del gruppo Pdl al consiglio regionale, la governatrice del Lazio lascia, attaccando un «consiglio indegno»: «Da oggi sono libera» di F. Cif.
«Basta, con questi non ho nulla a che fare!». Sono dimissioni al vetriolo, quelle di Renata Polverini, che dopo due anni e mezzo alla guida della Regione Lazio ieri, 24 settembre, ha concluso l’esperienza iniziata nel 2010 con la vittoria niente affatto scontata per lei, outsider della politica, contro la radicale Emma Bonino. Ma anche con il “caso” delle liste del Pdl mai presentate «perché ero andato a mangiare un panino», come disse Alfredo Milioni, l’uomo incaricato di presentare i nomi dei candidati a Roma. Con una compagine, insomma, “distratta” e litigiosa. Avida al punto da far crollare, due anni e mezzo dopo, la Regione sotto i colpi dello scandalo dei fondi.
Al centro della crisi che si è consumata nell’ultima settimana, infatti, c’è la questione della mala gestione dei fondi del gruppo Pdl al Consiglio regionale, per la quale è indagato per peculato l’ex capogruppo Franco Fiorito. Attacca lui, Renata Polverini, ma attacca anche i consiglieri «indegni di rappresentare una Regione come il Lazio». Ancora, fa il nome del presidente del Consiglio Mario Abbruzzese: «Mi auguro abbia fatto bene ma ho dei dubbi»; e colpisce il Pdl: «Ci sono persone da mandare via». Sono quelli «con cui non ho nulla a che fare». Ora, dichiara la governatrice che era riuscita a dare vita al “laboratorio – Lazio”, che andava da Storace all’Udc, «sono libera e dirò tutto quello che ho visto e che finora per senso dello Stato non ho reso pubblico. Questi signori li mando a casa io».
Accerchiata dalla pressione mediatica, dalle dimissioni annunciate e mai formalizzate dall’opposizione e dal ventilato addio dell’Udc, dunque, Polverini ha giocato d’anticipo, dimettendosi. Senza risparmiare un’ultima nota per i consiglieri: «Che la festa fosse finita lo sapevo da lunedì scorso – dichiara -, volevo solo vedere fino a che punto il Consiglio si dimostrava vile». Mercoledì 26andrà in conferenza delle Regioni. Continuerà a fare politica, annuncia, ma «con persone perbene».
25 settembre 2012