San Giuliano, una comunità equa e solidale
La parrocchia della Cassia si apre al territorio con il gruppo d’acquisto per le famiglie, la mondialità e il sostegno delle associazioni locali di Emanuela Micucci
C’è ci arriva da solo, chi con tutta la famiglia. Chi acquista la frutta, chi la carne. Ci sono i produttori di farine e il camioncino del latte crudo di un’azienda che recupera i ragazzi disabili. Si trasforma in un piccolo mercato il sabato mattina il piazzale della parrocchia di San Giuliano Martire sulla Cassia, pochi metri dal Raccordo anulare. Ogni settimana 25 famiglie fanno la spesa all’ingrosso di prodotti alimentari biologici direttamente dai produttori grazie al Gas della parrocchia, il gruppo d’acquisto solidale. Notevole il risparmio economico.
«Nato nel 2007 per iniziativa di laici impegnati nel commercio equo e solidale è un servizio al territorio – spiega il parroco don Luigi Lani –. Utilizza come criterio guida nelle scelta dei prodotti il concetto di solidarietà che parte dai membri del gruppo per estendersi ai piccoli produttori». «Perché cristiani non sono solo quelli della domenica, ma significa operare scelte quotidiane concrete orientate ai dettami della fede», aggiunge Massimiliano Mascoli, il referente dell’iniziativa. Un sinonimo di scelta e impegno della comunità parrocchiale, dunque. Ma anche di testimonianza e apertura al territorio. Per avvicinare alla parrocchia tutti i 10mila abitanti. Medio-alta borghesia che vive in residence e palazzi signorili, privi però di un punto di aggregazione. San Giuliano, allora, diviene la piazza del quartiere. Tanto più che dal 1995, con la consacrazione del nuovo edificio parrocchiale, i fedeli hanno spazi e strutture ampi, dopo 15 anni con la chiesa ospitata in un garage.
Così, molte attività portano la parrocchia sul territorio. «Il quartiere è dispersivo e disperso – afferma il parroco –. La parrocchia è decentrata al confine del territorio parrocchiale. Occorre creare legami. La gente però ha sete della Parola di Dio e di conoscenza. Se le proposte sono valide e significative c’è sempre una buona risposta. Da 4 anni, ad esempio, portiamo la Via Crucis tra le strade del quartiere il venerdì prima della Settimana Santa. Si fatica tuttavia a proporre iniziative di qualità».
Il gruppo San Giuliano Equosolidale, un fine settimana al mese, allestisce un punto vendita del commercio equo e solidale per sensibilizzare e formare i fedeli ai temi della mondialità, dello sviluppo, della giustizia economica, dei diritti. Uno strumento di pastorale che ha permesso di avvicinare al volontariato e alla vita della comunità molti giovani, in particolare i lontani. «È previsto un margine di guadagno per il dettagliante, circa il 15-20% – prosegue Massimiliano –, ma essendo un gruppo parrocchiale abbiamo deciso di devolverlo all’associazione Lvia di cooperazione e volontariato internazionale per microprogetti idrici in Tanzania».
Il viceparroco, don Danilo, è il motore delle collette per i poveri nei supermercati del territorio: oltre ai cesti fissi per i viveri, due volte l’anno organizza due grandi raccolte. Settimanalmente, infatti, si distribuiscono 20 pacchi per i poveri: 4 ad anziani soli disagiati; gli altri agli immigrati, in particolare ragazze madri dell’Ecuador e del Perù. Anche il teatro è uno spazio aperto al territorio, grazie alla collaborazione con l’associazione culturale Hermes 2000 che promuove conferenze e presentazioni di libri scritti dai residenti. Ma a calcare le scene sono soprattutto i bambini di 8-12 anni e gli adulti dei laboratori teatrali parrocchiali. Il gruppo Amici Carte, invece, aggrega gli anziani che si sfidano anche in tornei benefici; con l’obiettivo, ad esempio, di sostenere l’associazione Oikos di genitori di ragazzi autistici che ha aperto una sede in un condominio della zona.
Per il futuro San Giuliano punta sullo sport. «Stiamo sistemando i campi sportivi – conclude don Luigi – per creare dal prossimo anno una società sportiva della parrocchia e per utilizzarli come punto di incontro giovanile». Un primo passo importante per l’educazione e la formazione dei ragazzi, invece, è stata l’apertura del gruppo degli Scout d’Europa, l’unico gruppo della XIII Prefettura e il terzo del Settore Nord.
23 giugno 2009