Viola, storia di chi “crea” il lavoro: a Ostia apre una sartoria a 24 anni
Studentessa di Lingue, fa un corso, vince un bando, sfoglia i curriculum alla ricerca di una sarta esperta e assume Antonella, la sua catechista di comunione. Il sogno? Un blog per la creazione di abiti di Laura Galimberti
Giovani, sogni, lavoro. Ingredienti di una storia che non pensi a lieto fine, di questi tempi. Invece scoprirne una del genere, in periferia, dentro un mercato di quartiere, riempie di speranza. Siamo a Ostia. Viola Sangiorgio, 24 anni, studentessa al primo anno di Lingue e culture moderne e contemporanee, fonda nel 2010 insieme a due amici, la BPMI – Business Process Management and Improvement.
«Tra le varie occupazioni societarie avevamo dedicato un ramo dell’azienda al sostegno per le piccole e medie imprese, nella partecipazione a bandi comunali, regionali, nazionali e via via anche europei. Ad ottobre del 2013 – spiega Viola – decisi di iscrivermi ad un corso base di sartoria per puro piacere personale». La passione e i soci spingono Viola a prendere in considerazione un bando in scadenza, “Generazione Lavoro 2”, progetto per incentivare l’autoimpiego di lavoratori sul Lazio, per progetti di start up d’impresa o partecipazioni in imprese esistenti. «L’ho scritto in tre giorni, dedicandogli tutte le energie».
La risposta era attesa in primavera, ma non arrivò. «Pensai che non fosse stato ammesso – racconta Viola -. Così, per schiarirmi le idee sul futuro, decisi di partire per il Cammino di Santiago. Quel viaggio mi fu d’aiuto e capii molte cose. Tornata a casa decisi di iscrivermi all’università. Il primo ottobre iniziai le lezioni, sentendo di aver finalmente dato una svolta alla mia vita».
Nemmeno 20 giorni dopo arriva la risposta al bando. La graduatoria era uscita in ritardo e il progetto era stato valutato ammissibile e finanziabile. «Ho pianto, incredula – confessa Viola -. Così la mattina iniziai a seguire le lezioni all’università e il pomeriggio sistemavo le carte per l’apertura della sartoria. Un aspetto mi mise a dura prova: la massiccia burocrazia e soprattutto la scarsa comunicazione tra dipartimenti». A gennaio la consegna della documentazione e i lavori strutturali, mentre inizia anche la prima sessione d’esame all’università.
«Ho fatto domanda al centro per l’impiego – spiega – perché mi serviva una sarta esperta, che ci sapesse fare con il pubblico. Avevo letto i curricula e subito uno colpii la mia attenzione: quello di Antonella. Mi piacque subito. Aveva qualcosa di familiare e quando capii chi era, non potei trattenere un sorriso divertito: la mia catechista di comunione!». «Le avevo cucito io la veste bianca su misura, perché era già molto alta», ricorda, ancora incredula Antonella, 50 anni, che dopo una lunga ricerca, ha trovato lavoro grazie alla sua professionalità e alla tenacia e all’entusiasmo di Viola, proprio sotto casa.
Ai primi di aprile l’inaugurazione del negozio; la “Piccola Taglia e Cuci di Viola”. «Era bella e luminosa come l’avevo sempre sognata», dichiara Viola. L’attività oggi va sorprendentemente bene: in 25 metri quadri, grazie ad amici, parenti e al passaparola di clienti, c’è tanto lavoro, complimenti, fiducia. Ma i sogni non finiscono qui.
«Per il futuro, oltre al sogno di laurearmi, vorrei continuare a lavorare ed ampliare le attività: ci occupiamo già di riparazioni, su misura, da donna, camicie su misura da uomo e abiti da sposa. Mi piacerebbe aprire un blog dedicato alla creazione di abiti e accessori e creare lavoro per altre sarte bravissime, che stimo e con cui sogno di lavorare da anni: ricamatrici, maglieriste e modelliste».
21 luglio 2014