Cezanne e gli artisti italiani del ‘900

Al via al Vittoriano una mostra di 100 opere provenienti da tutto il mondo; un confronto tra il padre dell’arte moderna ed esempi illustri dell’arte italiana su base tematica: la natura morta, i nudi e i ritratti di Francesca Romana Cicero

Apre la stagione al complesso del Vittoriano l’esposizione «Cézanne e gli artisti italiani del ‘900». Una rilettura dei protagonisti dell’arte del ‘900 alla luce dell’influenza esercitata su di essi dal maestro di Aix. Maestro che mai, invero, visitò il Bel Paese, nel quale si fece conoscere grazie a mostre, biennali e riviste di settore.
Nonostante giudizi severi della critica, fu un artista venerato dalle nuove generazioni. Ardengo Soffici ad esempio, pur definendolo «pazzo e primitivo al modo scontroso dei mistici cristiani, Jacopone da Todi e Giotto», fin dal 1908 non esitò a celebrarlo come il precursore di una nuova visione del mondo.

Visione che nel tempo sarebbe stata acquisita dalla nuova produzione artistica non solo italiana ma europea, e dalla critica strutturale, mirante a far emergere le suggestioni mentali sottese alla forma. Grande sperimentatore, salutato con favore come post-impressionista e creatore di una realtà in forma solida e geometrica, costruita sulla base di figure semplici ed essenziali, innovatore e classico al tempo stesso, Cézanne predilesse nella seconda stagione della vita un’arte intesa come armonia parallela alla natura, rappresentata con pochi colori che si ripetono sulla superficie.

La mostra – che consta di 100 opere (una ventina dell’artista), provenienti da prestigiosi musei italiani e internazionali, nonché da collezioni private – propone il confronto tra il padre dell’arte moderna ed esempi illustri d’arte italiana su base tematica: il paesaggio, la natura morta, i nudi e i ritratti. Nonostante la complessità di tale confronto tra stili e tecniche di realizzazione, colori e stagioni, il percorso non può non coinvolgere emotivamente l’osservatore data la pregevole selezione delle opere italiane: si può ammirare la ripetizione dei soggetti di Giorgio Morandi, tesi a suggerire un percorso d’astrazione mediante ad esempio le bottiglie, singolari solidi verticali; l’intensità cromatica di Umberto Boccioni; la dimensione magica dei paesaggi di Carlo Carrà; la centralità dei nudi di schiena di Fausto Pirandello; lo spazio volumetrico delle figure degli anni Venti di Mario Sironi; la saldezza del colore e l’energia plastica di alcuni protagonisti della cosiddetta «scuola romana», come Francesco Trombadori e Riccardo Francalancia, e così via.

L’osservazione di queste opere, inoltre, consente di ricostruire lo spirito di un’epoca tra reciproche influenze, muovendo paradossalmente il confronto da un’artista che, come Van Gogh, soltanto poco prima di morire, ha venduto un suo dipinto.

Cezanne e gli artisti italiani del ‘900 c/o il Complesso del Vittoriano, piazza dell’Aracoeli. Fino al 2 febbraio 2014. A cura di: Maria Teresa Benedetti. Organizzazione: Comunicare Organizzando. Catalogo Skira €35. Orari: Da lunedì a giovedì ore 9.30-19.30 ; venerdì e sabato ore 9.30-23.30; domenica ore 9.30-20.30. Biglietto: Intero €12; ridotto € 9. Telefono: +39 06 6780664 – 6780363

11 ottobre 2013

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