«Chiamati a sé i Dodici»: la vocazione degli Apostoli
Operai che lavorano nel campo del Signore, ricco di messi e bisognoso di braccia di Marco Frisina
«Chiamati a sé i Dodici»: con questa espressione stupenda il Vangelo di Matteo descrive la vocazione degli Apostoli, che è legata strettamente alla persona di Cristo e che nasce dalla necessità di avere operai per il lavoro nel campo del Signore. È un campo ricco di messi e bisognoso di braccia capaci di mettersi generosamente al lavoro, di sobbarcarsi la fatica della semina e del raccolto; ha bisogno di uomini che sappiano affrontare senza paura la calura del sole e i disagi di un lavoro duro, faticoso, spesso nascosto o incompreso. Il lavoro dell’apostolo non consiste nell’esercizio di un’autorità o nell’acquisizione di un privilegio ma nell’esperienza profonda di un’intimità con Cristo che si trasforma in oblazione d’amore. Gesù chiama a sé i suoi apostoli per mandarli in suo nome e soprattutto perché condividano la sua missione fatta di fatica e di dolore ma anche di sublime gioia. Il campo sterminato del mondo ha bisogno di uomini generosi che, con la stessa passione di Cristo e il medesimo amore, sappiano farsi seme prezioso per la crescita abbondante della messe di Dio.
15 giugno 2008