Dio è sempre vicino alla sofferenza di poveri e miti

Il Signore si fa scudo e protezione, accoglie il grido degli oppressi di Marco Frisina

«A te ho affidato la mia causa»: così si esprime il profeta Geremia affidandosi a Dio contro i suoi persecutori. Sono parole di fiducia e d’amore, di confidenza profonda in Colui che non abbandona, che non dimentica, che non tradisce. Dio è vicino alla sofferenza del povero e del mite, prende le difese dell’oppresso e del perseguitato, perché Egli è il Dio dei poveri delle beatitudini, il Signore di coloro che hanno in Lui l’unica difesa e l’unico rifugio. La persecuzione del giusto nasce dalla congiura dei malvagi, dalla connivenza di coloro che scelgono la prepotenza come stile di vita e la violenza come legge con cui imporre la propria volontà: davanti a ciò il povero non ha difesa. Ma Dio si fa suo scudo e protezione, e accoglie il grido dell’oppresso correndo in suo aiuto. Guai a coloro che scelgono di sfidare un tale difensore mettendosi contro il giusto per «farlo perire», per «toglierlo di mezzo». Cristo è venuto a prendere su di sé la causa del povero e a condividerne la vita e il dolore affinché il giusto non resti mai solo nella testimonianza della verità e della giustizia.

22 giugno 2008

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