Il Papa invita a sostenere la maternità
L’udienza di Bendetto XVI con gli amministratori locali. La necessità di «una convergenza educativa fra le diverse componenti della società» e di politiche organiche per la famiglia di Angelo Zema
Sostenere concretamente la maternità, aiutare le donne in difficoltà nell’accogliere una nuova vita, promuovere politiche organiche per la famiglia, valorizzare una cultura che rispetti la vita fino al suo termine naturale, fare ogni sforzo per nuove politiche mirate a garantire il lavoro: è l’invito rivolto da Papa Benedetto XVI agli amministratori della Regione Lazio, del Comune e della Provincia di Roma, ricevuti in udienza nella mattina di oggi (venerdì 14 gennaio) in Vaticano in occasione del tradizionale scambio di auguri per il nuovo anno.
Parlando ai rappresentanti delle istituzioni guidate rispettivamente da Renata Polverini, Gianni Alemanno e Nicola Zingaretti, il Santo Padre ha sottolineato l’importanza della collaborazione fra le amministrazioni pubbliche e la comunità ecclesiale, indicandone l’urgenza «per le nuove sfide che si affacciano all’orizzonte».
La prima preoccupazione del Papa è la famiglia, fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna. «È nella famiglia che i figli apprendono i valori umani e cristiani», che «si imparano la solidarietà fra le generazioni, il rispetto delle regole, il perdono e l’accoglienza dell’altro». La famiglia, quindi, «deve essere sostenuta da politiche organiche che non si limitino a proporre soluzioni ai problemi contingenti, ma abbiano come scopo il suo consolidamento e sviluppo e siano accompagnate da un’adeguata opera educativa». Di fronte a gravi fatti di violenza che pure accadono, il Santo Padre sottolinea che «vengono amplificati alcuni aspetti di crisi della famiglia, causati dai rapidi cambiamenti sociali e culturali».
«Anche l’approvare forme di unione che snaturano l’essenza e il fine della famiglia – aggiunge – finisce per penalizzare quanti, non senza fatica, si impegnano a vivere legami affettivi stabili, giuridicamente garantiti e pubblicamente riconosciuti. In questa prospettiva, la Chiesa guarda con favore a tutte quelle iniziative che mirano ad educare i giovani a vivere l’amore nella logica del dono di sé, con una visione alta e oblativa della sessualità». Da qui la necessità di «una convergenza educativa fra le diverse componenti della società perché l’amore umano non sia ridotto ad oggetto da consumare, ma possa essere percepito e vissuto come esperienza fondamentale che dà senso e finalità all’esistenza».
Analogo impegno è richiesto per sostenere la maternità, in un contesto in cui tante coppie sono costrette ad attendere di avere figli per la mancanza di lavoro o di servizi. Il Papa chiede di «garantire alle donne che svolgono una professione la possibilità di conciliare famiglia e lavoro. Troppe volte, infatti, esse sono poste nella necessità di scegliere tra i due. Lo sviluppo di adeguate politiche di aiuto, come pure di strutture destinate all’infanzia, quali gli asili-nido, anche quelli gestiti da famiglie, può aiutare a far sì che il figlio non sia visto come un problema, ma come un dono e una gioia grande».
Ancora, «l’elevato numero di aborti che vengono praticati nella nostra regione – denuncia il Pontefice – non può lasciare indifferenti. La comunità cristiana, attraverso numerose “Case famiglia”, i “Centri di Aiuto alla Vita” e altre analoghe iniziative, è impegnata ad accompagnare e dare sostegno alle donne che si trovano in difficoltà nell’accogliere una nuova vita. Le pubbliche istituzioni – auspica – sappiano offrire il loro sostegno affinché i consultori familiari siano in condizione di aiutare le donne a superare le cause che possono indurre ad interrompere la gravidanza». Benedetto XVI esprime apprezzamento per la legge regionale sul “quoziente familiare” e ne auspica la piena attuazione: «Sono lieto che la città di Roma abbia già avviato il suo impegno in tale direzione».
Preoccupazione anche per la condizione degli anziani, «grande ricchezza per la società». Sempre di più quelli che vivono soli e che hanno bisogno di assistenza medico-sanitaria. E dal Papa arriva l’auspicio che le grandi realtà sanitarie cattoliche possano continuare a collaborare con gli enti locali per assicurare il loro servizio, con l’invito a promuovere una cultura che rispetti la vita fino al suo termine naturale.
Torna poi il tema della crisi economica, che minaccia la serenità delle famiglie. Prezioso è l’impegno delle parrocchie che, attraverso la Caritas, alleviano i disagi per soddisfare le esigenze primarie. «Confido – afferma il Papa – che possano essere adottati adeguati provvedimenti, volti a sostenere le famiglie a basso reddito, particolarmente quelle numerose, troppo spesso penalizzate». Ma soprattutto allarma la grave questione del lavoro, che causa tensioni sociali «sfruttate dalle organizzazioni criminali per proporre attività illecite». «È dunque urgente – conclude Benedetto XVI – che, pur nel difficile momento, si faccia ogni sforzo per promuovere politiche occupazionali, che possano garantire un lavoro e un sostentamento dignitoso, condizione indispensabile per dare vita a nuove famiglie».
14 gennaio 2011