La potenza dello Spirito e la genialità di Bernini
di Marco Frisina
Rappresentare lo Spirito Santo, rendendolo protagonista di un’opera artistica, è impresa difficile. Le immagini bibliche che lo riguardano sono quelle della colomba e quelle più astratte della luce, del fuoco, dell’acqua. Lo Spirito è potenza ed energia divina, è vita e amore e rappresentare tutto questo non è facile. Gian Lorenzo Bernini non era tipo da farsi intimidire dalle sfide espressive, anzi la sua geniale libertà lo portò a reinventare in modo originale tantissimi luoghi comuni dell’arte. Per la gloria della cattedra di Pietro in Vaticano l’artista pensò infatti a qualcosa di scenografico ma nello stesso tempo eloquente a livello teologico e spirituale. Nel trono, sostenuto dai quattro Padri ecumenici Atanasio, Giovanni Crisostomo, Ambrogio ed Agostino, è custodita l’antichissima reliquia della cattedra di San Pietro e al di sopra di essa irrompe lo Spirito Santo, vita della Chiesa in un trionfo di angeli. È un tributo di luce e di energia, è la descrizione plastica del trionfo della Chiesa e dello Spirito che la anima. Una visione che riempie di emozione chi entra nella navata della basilica e rimane colpito da quel tripudio luminoso che calamita l’attenzione di tutti spingendola oltre il fondo, al di là delle mura che la circondano, verso un orizzonte illimitato che sembra indicare la direzione del cammino e la sua prospettiva finale. Guardando a quella cattedra sospesa tra cielo e terra, sostenuta con leggerezza straordinaria dalla fede e dalla sapienza dei Padri.
31 maggio 2009