Mobilitazione Caritas, due conti correnti a Roma
Già numerose le offerte di aiuto. Per contribuire sono a disposizione due conti correnti a livello diocesano. Per ora nelle zone colpite dal sisma serve solo personale specializzato di Alessandro Bianchi
Non si ferma la rete di solidarietà stretta attorno alle popolazioni dell’Abruzzo. La Caritas di Roma fa sapere che sono moltissime le offerte di aiuto giunte finora dalla popolazione. Molti sono disposti a donare beni materiali come vestiario, carrozzine, pannolini e altri prodotti. C’è chi ha messo a disposizione anche le proprie seconde case, utilizzate per la villeggiatura, e chi si dichiara pronto a partire. «Ma ciò che urge maggiormente ora – spiega però Alberto Colaiacomo della Caritas di Roma – è il sostegno economico. Soltanto raccogliendo soldi si possono fare e realizzare progetti. È ovvio che in questo momento ci sentiamo tutti toccati e in tanti vorrebbero partire ma si rischierebbe soltanto di essere d’intralcio ai soccorsi, in quanto bisogna ancora creare centri logistici in grado di ospitare anche i volontari. Soltanto ieri, infatti, è stata montata la prima tendopoli».
Attualmente neanche l’invio di vestiti può risultare utile: «Nei luoghi allestiti per accogliere gli sfollati non ci sono containers in cui tenere questo tipo di materiale – continua Colaiacomo –. Dalla prossima settimana si provvederà anche a questo».
Sulla stessa linea anche don Vincenzo Nozza, direttore della Caritas Italiana, nell’intervista al Sir: «Noi raccogliamo ora qualsiasi disponibilità ma gli aiuti vanno classificati e organizzati con criterio. Se c’è bisogno di coperte non si possono mandare fagioli. Bisogna evitare che arrivi di tutto e di più. Ai tanti volontari che offrono la disponibilità ad andare sul posto dico di aspettare ancora e rivolgersi alle proprie delegazioni regionali o diocesane Caritas, in modo da creare una presenza sul territorio abruzzese, ad esempio attraverso gruppi giovanili o campi estivi, che sia seria e continuativa».
Tutti coloro che si stanno offrendo per dare una mano verranno tenuti in considerazione per il futuro, e saranno informati su ciò che la situazione del momento richiede.
Soldi, dunque. È questa la necessità più urgente in questa fase di prima emergenza. Per rispondere alle domande sull’impiego dei fondi, Colaiacomo assicura che «la Caritas farà tutto alla luce del sole. Quando saremo pronti faremo una programmazione con i fondi raccolti e pubblicheremo una rendicontazione totale disponibile anche sul nostro sito (www.caritasroma.it) ». E di fondi finora ne stanno giungendo in buon numero, dalla Francia, dal Belgio, dalla Federazione Medici, da autosaloni importanti, per citare solo alcuni dei donatori.
Sono due i conti correnti della Caritas Diocesana attivi per questo scopo: conto corrente bancario (Iban IT13R0306905032000009188568) o conto corrente postale 82881004, intestato a Caritas diocesana di Roma, piazza San Giovanni in Laterano 6/a – 00184 Roma. Scrivere sempre nella causale: “Terremoto in Abruzzo”. Ma è possibile versare il proprio contributo per le popolazioni terremotate anche negli uffici Caritas, al secondo piano del Palazzo del Vicariato (piazza San Giovanni in Laterano 6/a), a partire da martedì 14, dopo la chiusura per le festività pasquali.
La Caritas di Roma e quelle diocesane d’Italia, stanno collaborando con quella dell’Aquila e con l’arcivescovo locale Giuseppe Molinari, sotto il coordinamento della Caritas Italiana, per fare il punto della situazione, analizzando strumenti e criteri di intervento, e per capire come utilizzare le risorse che giungono dall’Italia e dall’estero. La Caritas Italiana insedierà al più presto un centro operativo nel capoluogo abruzzese, da cui eserciterà un duplice ruolo: sostegno operativo all’attività della Caritas diocesana; coordinamento degli interventi e degli aiuti messi a disposizione da delegazioni regionali e altre realtà del volontariato ecclesiale. «La nostra presenza si andrà via via ingrossando la settimana prossima», conclude don Nozza.
8 aprile 2009