Sant’Ignazio d’Antiochia
Catechesi e servizio nella comunità guidata da don Attard, con un’attenzione particolare alla formazione dei ragazzi di Graziella Melina
Catechesi e solidarietà. Ma anche formazione culturale e animazione per bambini e adulti. Sono davvero tante le attività che ruotano attorno alla parrocchia di Sant’Ignazio d’Antiochia, oggi unico centro di aggregazione del quartiere Statuario. Delimitato dalla via Appia Nuova e dalla ferrovia Roma – Napoli, e circondato da importanti resti archeologici (tra i quali, i tumuli degli Orazi e Curiazi, la villa dei Quintili, gli acquedotti Claudio e Marcio), il quartiere, che è sorto nel 1940, col passare degli anni «si è trasformato da borgata a centro residenziale», come spiega il parroco, monsignor Giuseppe Attard, alla guida di Sant’Ignazio d’Antiochia dal 1985.
Oggi allo Statuario si contano circa 10mila abitanti, che, sottolinea il sacerdote, «trovano nella parrocchia il senso di accoglienza». Ma anche tante attività di aggregazione. «A chi viene in parrocchia per la catechesi – spiega il parroco -, viene chiesto di svolgere anche dei servizi». E così, oltre alle attività di catechesi permanente per giovani e adulti, al servizio ministeriale e ai vari cammini di fede, si sono formati numerosi gruppi che si dedicano all’animazione della vita della comunità. A cominciare dal gruppo dei lettori, passando per quello dei cantori e della Caritas. E poi ci sono i coordinatori della festa della comunità, quelli della scuola di ballo, il gruppo teatrale, l’orchestra musicale “Statuario band Roma”.
«Uno dei miei problemi – dice ironico il parroco, interrompendo per un po’ l’elenco delle attività della parrocchia – è di riuscire a coordinare tutti i collaboratori». Che continuano a bussare alla sua porta, o ad attendere fuori. «Io ho iniziato a collaborare 14 anni fa, quando mia figlia ha fatto la comunione – racconta Patrizia Lops –. Mi è stata fatta la proposta di collaborare nell’attività di addobbo dei fiori. E ho iniziato da lì». Lei è una delle volontarie più assidue, spiega il parroco, «coordina varie attività per il sociale, guida una scuola di ballo per gruppi, e ne cura l’aspetto pastorale». «Il senso del mio servizio – spiega Patrizia sorridendo – nasce dalla voglia di proporre una testimonianza. Più stai in parrocchia e più ti viene il desiderio di fare qualcosa per gli altri, ma anche per te stessa».
Lo stesso desiderio che sta alla base dell’impegno di Luigi Turella, uno dei membri del consiglio pastorale. «Sono qui dal ‘77 – racconta Luigi –, prima però frequentavo la parrocchia solo come un semplice fedele». Ora il suo impegno di «crescita in una comunità eucaristica» si è allargato a numerose altre attività. A lui in particolare è affidata l’amministrazione e l’organizzazione delle adozioni a distanza dei bambini della parrocchia “Mariam Qusquam” (Santa Maria in Fuga in Egitto), gestita dai monaci Cistercensi di Casamari (in Etiopia). I soldi raccolti, spiega Turella, servono per dare «aiuti materiali alle famiglie per la formazione scolastica dei loro bambini».
Per i giovani della parrocchia poi, numerose le attività ricreative: da quelle dell’oratorio, ai campi estivi, alle rappresentazioni teatrali. Impegni che, sottolinea il parroco, si affiancano sempre alla consueta attività catechetica. Tanta è poi l’attenzione per i bambini. Che, grazie al parco giochi costruito lì apposta per loro, vivacizzano ancora di più l’atmosfera della parrocchia.
Fiore all’occhiello di Sant’Ignazio d’Antiochia è la biblioteca dello Statuario. Si trova nei locali della parrocchia, è aperta a tutti ed è collegata in rete con le biblioteche nazionali, come spiega soddisfatto monsignor Attard. Anche la biblioteca, che oggi dispone di oltre 6mila volumi, è stata avviata grazie ad un «gruppo di volontari che offrivano vari servizi». Tra le attività promosse dalla biblioteca dello Statuario (il cui catalogo on line in fase di realizzazione è consultabile all’indirizzo http://opac.uniroma1.it), l’organizzazione di incontri e mostre bibliografiche, e «soprattutto – sottolinea monsignor Attard – vari laboratori di lettura dedicati in particolare all’animazione dei più piccoli».
24 aprile 2007