Cure e ricerca nella nuova sede del Bambino Gesù
Benedetta la nuova sede dell’ospedale, a San Paolo. Più di 6mila metri quadri per le attività ambulatoriali e il ricovero diurno. Il presidente Profiti: «Roma, Capitale internazionale della salute dei bambini» di F. Cif.
Una struttura di 22mila metri quadrati, di cui più di 6mila dedicati alle attività ambulatoriali e in regime di ricovero diurno per numerose specialità. Ancora, un’area dedicata al Centro prelievi e due sale operatorie con attigua “recovery Room” dedicate agli interventi di chirurgia ambulatoriale, ampie sale d’attesa, aree gioco attrezzate e zone dedicate all’allattamento materno. È il profilo della nuova sede dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, nell’area adiacente alla basilica di San Paolo fuori le mura, attivo dal mese di settembre, benedetto ieri, 24 ottobre, dal segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone. Il tratto distintivo: un’assistenza sanitaria innovativa, «in una visione integrata e multidisciplinare che coniuga competenze cliniche e scientifiche per garantire continuità assistenziale tra il territorio e l’ospedale», dichiarano i responsabili della struttura.
Un tratto, quest’ultimo, finalizzato a quell’idea dell’umanizzazione delle cure che accompagna l’ospedale fin dalla sua nascita, oltre 140 anni fa. Nel 1869 infatti la realizzazione di un ospedale dedicato ai bambini, ad opera della famiglia Salviati, rappresentò per la Roma preunitaria e per l’Italia una intuizione innovativa straordinaria. Iniziava allora un percorso lungo, presentato nell’occasione della benedizione della nuova struttura attraverso una tavola rotonda su “L’innovazione di ieri, la ricerca di oggi, le cure di domani”. Grazie alla testimonianza di Marcello Sacchetti e di Elio Guzzanti, che hanno guidato il Bambino Gesù a cavallo tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80, sono stati ricordati i primati scientifici degli ultimi 30 anni, nei quali l’ospedale romano è diventato un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca e la cura a favore dei bambini e dei ragazzi del mondo, con sedi in numerose regioni italiane, in Africa e in Asia, e con collaborazioni scientifiche in tutto il mondo.
«Dotare Roma di un centro in grado di soddisfare le esigenze delle famiglie provenienti da tutta Italia per attività complesse ma che non richiedono il ricovero per più giorni – ha dichiarato il presidente dell’ospedale Giuseppe Profiti – contribuisce a fare della Capitale sempre più una realtà di eccellenza internazionale non solo sul fronte della qualità delle cure, ma anche nella qualità dell’accoglienza, in linea con le altre Capitali europee». Quando poi nei primi mesi del 2013 partiranno anche le attività del più grande centro di ricerche pediatriche d’Europa, «Roma consoliderà il proprio ruolo di Capitale internazionale della salute dei bambini».
25 ottobre 2012