Il Papa chiude il Sinodo dei vescovi
«Annunciare Cristo dove la fede è indebolita». Questo l’invito rivolto dal Papa ai 332 tra cardinali, presuli e sacerdoti che hanno partecipato all’assemblea sinodale, nell’omelia della Messa conclusiva di Angelo Zema
Urgente «annunciare nuovamente Cristo là dove la luce della fede si è indebolita, là dove il fuoco di Dio è come un fuoco di brace, che chiede di essere ravvivato, perché sia fiamma viva che dà luce e calore a tutta la casa». Lo ha sottolineato il Papa nell’omelia della Messa di chiusura del Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione (FOTO), concelebrata domenica 28 ottobre nella basilica di San Pietro con 332 tra cardinali, presuli e sacerdoti.
«La nuova evangelizzazione riguarda tutta la vita della Chiesa», ha detto, indicando tre linee pastorali emerse dai lavori sinodali, a cominciare da quella della preparazione ai sacramenti di iniziazione cristiana. Quindi, l’aspetto della missione “ad gentes”, con un «rinnovato dinamismo missionario» «La globalizzazione – ha detto – ha causato un notevole spostamento di popolazioni; pertanto, il primo annuncio si impone anche nei Paesi di antica evangelizzazione».
Infine, la linea pastorale legata all’attenzione verso «le persone battezzate che però non vivono le esigenze del battesimo». «Oltre ai metodi pastorali tradizionali, sempre validi, la Chiesa – ha affermato Benedetto XVI – cerca di adoperare anche metodi nuovi, curando pure nuovi linguaggi, appropriati alle differenti culture del mondo, proponendo la verità di Cristo con un atteggiamento di dialogo e di amicizia». Un cammino di «creatività pastorale, per avvicinare le persone allontanate o in ricerca del senso della vita, della felicità e, in definitiva, di Dio». E qui ha fatto gli esempi di alcune importanti missioni cittadine, del «Cortile dei gentili», della missione continentale.
Prendendo spunto dal Vangelo del giorno, il Santo Padre ha sottolineato la figura del cieco Bartimeo, che «avuta di nuovo la vista da Gesù, si aggiunse alla schiera dei discepoli, tra i quali sicuramente ve n’erano altri che, come lui, erano stati guariti dal Maestro. Così sono i nuovi evangelizzatori: persone che hanno fatto l’esperienza di essere risanati da Dio, mediante Gesù Cristo. E la loro caratteristica è una gioia del cuore».
Sabato scorso, 27 ottobre, i 262 vescovi del mondo riuniti per tre settimane nel Sinodo sulla nuova evangelizzazione avevano consegnato le loro “propositiones” da cui il Papa elaborerà l’esortazione apostolica post-sinodale. «Da parte mia – ha detto all’Angelus il Pontefice – ho ascoltato e raccolto molti spunti di riflessione e molte proposte, che, con l’aiuto della Segreteria del Sinodo e dei miei collaboratori, cercherò di ordinare ed elaborare, per offrire a tutta la Chiesa una sintesi organica e indicazioni coerenti. Fin da ora possiamo dire che da questo Sinodo esce rafforzato l’impegno per il rinnovamento spirituale della Chiesa stessa, per poter rinnovare spiritualmente il mondo secolarizzato; e questo rinnovamento verrà dalla riscoperta di Gesù Cristo, della sua verità e della sua grazia».
29 ottobre 2012