Le Famiglie numerose tornano in piazza

Nuovo presidio davanti a Palazzo Chigi per rivendicare quel «particolare riguardo» per i nuclei con più figli che la stessa Costituzione garantisce. Il presidente Sberna: «Non siamo mai stati ricevuti» di F. Cif.

Il manifesto con le richieste dell’Associazione nazionale famiglie numerose

Le famiglie numerose tornano in piazza. Oggi, mercoledì 12 ottobre, a partire dalle 14, sono di nuovo a Montecitorio con i loro cartelli e le magliette con stampato l’articolo 31 della Costituzione e il riferimento a quel «particolare riguardo» da accordare ai nuclei con più figli. L’obiettivo: «Rompere l’indifferenza e la rassegnazione che sta portando al suicidio, demografico e sociale, il nostro Paese», spiegano dall’Associazione nazionale famiglie numerose, che promuove la manifestazione.

Nelle scorse settimane, dopo la protesta del 22 settembre sempre a Montecitorio, l’associazione che riunisce le famiglie con più figli aveva raccolte parole di appoggio dal mondo della Chiesa e dell’associazionismo – Forum famiglie in testa -, ma anche da quello dell’economia, della comunicazione, dell’università. «Abbiamo avuto qualche segnale, qualche onorevole ci ha ascoltato e ha condiviso con noi alcune istanze – continuano i rappresentanti dell’associazione -. Li abbiamo invitati tutti a unirsi a noi, in piazza, perché la famiglia è di tutti, le culle vuote sono un problema per tutto il paese e non ascoltare chi quelle culle le ha riempite e le riempie e si batte perché anche i giovani possano farlo, significa proprio lo sfacelo».

Oggi a Palazzo Chigi il presidente di Famiglie numerose Mario Sberna consegnerà alla portineria un “pacco dono” per il presidente del Consiglio. All’interno ci sarà una maglietta con il testo dell’articolo 31 della Costituzione, il manifesto dell’associazione con tutte le richieste, e un pezzo di catena, a simboleggiare la situazione delle famiglie prigioniere delle catene fiscali e culturali che soffocano il Paese. «Le consegneremo in portineria, perché noi famiglie non contiamo, non abbiamo il diritto di entrare nel Palazzo e non siamo considerate degne di essere ricevute – afferma Mario Sberna -. Da tempo abbiamo chiesto di incontrare, invano, il capo del Governo. Nemmeno il presidente della Camera Fini, che all’indomani della manifestazione del 22 settembre ci aveva fissato un appuntamento, in realtà ci ha ricevuto. Eppure noi portiamo le istanze della famiglia, del futuro del nostro Paese».

12 ottobre 2011

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