Charles de Foucauld, «fratello universale»

Nelle librerie il volume di padre Curuchich pubblicato da Edizioni Terra Santa e dedicato al beato francese, al termine del centenario della scomparsa

È nelle librerie da oggi, giovedì 7 settembre, “Charles de Foucauld: vita e spiritualità”, di padre Oswaldo Curuchich, pubblicato da Edizioni Terra Santa. Il volume di 160 pagine, che arriva al termine dell’anno di celebrazione del centenario della scomparsa del religioso francese proclamato beato nel 2005 da Papa Benedetto XVI, è suddiviso in due sezioni che ne ripercorrono, appunto, la vita e la spiritualità. Convertitosi al cristianesimo a 28 anni, Charles è stato monaco trappista prima di vivere tre anni da eremita presso le monache Clarisse di Nazareth. È questo il periodo più importante del suo itinerario spirituale. Nel silenzio e nella solitudine decide di farsi povero come Gesù.

Padre Oswaldo Curuchich, piccolo fratello di Jesus Caritas, residente all’abbazia di Sassovivo a Foligno, è docente di Teologia spirituale presso l’Istituto Teologico Marchigiano e nella presentazione del libro sottolinea che obiettivo del testo «non è aggiungere nulla di nuovo a quanto è stato sinora detto e scritto. Tuttavia, avendo da poco concluso il centenario della morte di Frère Charles, ci sembra doveroso rimetterci in cammino seguendo i suoi passi nel tentativo di convergere sempre più verso la persona del “Bien-aimé” fratello e Signore Gesù. Un piccolo contributo che vuole, quindi, venire incontro alle richieste di coloro che desiderano consigliare un testo a chi vorrebbe avvicinarsi al tema».

Nella sezione dedicata alla spiritualità del religioso sono riportate una riflessione di padre Marco Cosini dal titolo “Da Nazaret ai confini del mondo” e la postfazione di monsignor Lorenzo Chiarinelli, vescovo emerito di Viterbo, dal titolo “Afferrato da Dio, fratello universale”. Nella prefazione, a cura di Salvatore Sciannamea, si legge che «la vita delineata in questo volume presenta di riflesso, attraverso Charles, la luce cristallina del Vangelo e il coinvolgimento totale di sé, nella follia dell’amore di Gesù. La dinamicità della vita di Frère Charles, la sua ansia contempla va e missionaria insieme, mi fa venire alla memoria l’espressione famosa di don Tonino Bello: “Il cristiano è contemplativo”. Charles – prosegue ancora Sciannamea – è un contemplativo nell’azione; egli contempla il Cristo, secondo il mistero della Visitazione, nell’umanità del fratello. Egli è attivo nella contemplazione poiché porta a Gesù la vita del mondo, specie il più abbandonato e dimenticato. La sua vita è un’immagine del bel pastore che cerca la pecorella smarrita. I dimenticati per Charles sono i primi ai quali offrire la propria vita. L’esistenza di Charles è un canto di gratuità, una follia di bontà, un’ubriacatura di Spirito nell’ebrezza della misericordia». (Ro. Pu.)

7 settembre 2017