A Gaza «sia garantito l’accesso agli aiuti umanitari»

Il segretario generale Onu Guterrez: «Materiale medico, cibo, carburante e altri beni sono disperatamente necessari, così come l’accesso al personale umanitario»

«La situazione umanitaria a Gaza era estremamente critica già prima di queste ostilità, ora si deteriorerà esponenzialmente. Materiale medico, cibo, carburante e altri beni sono disperatamente necessari, così come l’accesso al personale umanitario. Gli aiuti e l’ingresso di forniture di base a Gaza devono essere facilitate, e le Nazioni Unite continueranno a compiere ogni sforzo per mettere a disposizione aiuti in risposta a questi bisogni». Lo ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che ieri sera, 9 ottobre, ha avuto una conversazione telefonica con il leader dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas.

Abbas, da parte sua, ha esortato l’Onu a rispondere immediatamente ai bisogni umanitari della popolazione di Gaza, che da domenica è posta sotto un pesante assedio. In più, secondo l’agenzia palestinese Wafa, ha esortato le Nazioni Unite a intervenire per porre fine ai bombardamenti contro la Striscia, dove vivono circa 2 milioni di persone e a causa della scarsità di infrastrutture elettriche, molti edifici dispongono di generatori elettrici alimentati a gasolio. Fra questi, gli ospedali. Per questo, secondo i difensori dei diritti umani, tagliare il carburante è rischioso per questo genere di strutture. Israele ha anche tagliato le forniture d’acqua, come ha confermato il ministro per l’Energia israeliano Israel Katz.

Gaza già subiva un blocco alle importazioni imposto da Israele a partire dal 2006. Dopo l’attacco militare sferrato da Hamas sabato 7 ottobre, Tel Aviv ha imposto «un assedio totale sulla Striscia», come ha dichiarato il ministro della Difesa Yoav Gallant: «Non ci sarà né elettricità, né cibo, né carburante e ogni cosa varrà chiusa. Stiamo combattendo contro animali umani e quindi agiamo di conseguenza».

10 ottobre 2023