Alla Via Pacis di quest’anno anche 30 richiedenti asilo

Partenza il 23 settembre, correranno anche persone con disabilità. Ogni runner porterà un messaggio che sarà poi pubblicato nel libro “Via Pacis”

Presentata ieri al Colosseo la seconda edizione della Rome Half Marathon Via Pacis che parte il 23 settembre alle 9 da piazza San Pietro e toccherà la Sinagoga, la Moschea, la Chiesa valdese e quella ortodossa. Cinque tappe che corrispondono a cinque confessioni religiose. Un evento sportivo per dire no a violenza, razzismo e discriminazione, per aprire le porte a pace, integrazione, inclusione e solidarietà. Correranno anche persone con disabilità e 30 richiedenti asilo. Ogni runner porterà un messaggio che sarà poi pubblicato nel libro “Via Pacis”.

Due i percorsi, entrambi con partenza da San Pietro, di 21,097 km per la mezza maratona e di 5 km per la non competitiva. La manifestazione si inserisce nelle celebrazioni per i cento anni dalla nascita del premio Nobel per la Pace Nelson Mandela. I vincitori riceveranno una medaglia con la sua effige. L’evento è promosso da Roma Capitale e dal Pontificio Consiglio della Cultura con il patrocinio di Coni, Cip, Mibac, Comunità Europea, Miur, Regione Lazio, Ics, Cesvi, Csi e della Nelson Mandela Foundation. Ha ribadito il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura: «Occorrono ponti. Lo sport unisce tutti e ha profonde radici religiose. Come la cultura e l’arte aiuta a ritrovare la nostra umanità». Per questo i partecipanti avranno l’accesso gratis ad alcuni musei di Roma e ridotto ai Vaticani. In Piazza del Popolo, il 20, dalle ore 8, si potrà donare il sangue: per primi i rappresentanti delle varie religioni.

Secondo monsignor Melchor Sanchez, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura, «lo sport è un linguaggio universale perché è intuitivo. Per Papa Francesco è un bene sia educativo che culturale perché è luogo di crescita delle persone nella loro umanità e nelle qualità, nell’ordine dell’essere e non dell’avere». La conferenza stampa è stata moderata da Lorena Bianchetti. Per il sindaco Virginia Raggi «lo sport può costruire, crea legami a prescindere da lingua, età, religioni. Abbiamo bisogno di accogliere».

Aggiunge l’assessore allo Sport Daniele Frongia: «Molte realtà vengono sostenute grazie alla solidarietà. La Via Pacis accende i riflettori sui valori». Aggiunge il Presidente Fidal Alfio Giomi «L’obiettivo è rendere questo messaggio internazionale. Lo sport è una delle più grandi agenzie educative». Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo, sottolinea che «il percorso fa conoscere la storia e i luoghi di Roma. Il Colosseo è un luogo sacro, simbolo di pace».

Conclude monsignor Sanchez: «Lavorare con i fratelli di altre comunità è stato l’aspetto più bello. Negli oratori molti ragazzi non sono cattolici, ma sono uniti dalla passione per lo sport. Alla partenza ci sarà la lettura dei sei principi siglati nel 2016 tra il presidente Cio Thomas Bach, il Segretario Generale Onu Ban Ki Moon, il Papa e i leader di varie religioni: compassione, rispetto, amore, ispirazione, equilibrio e gioia». Presenti anche gli atleti Federica Del Buono e Yeman Crippa che dicono: «Vogliamo vincere».

14 settembre 2018