Dal 30 aprile addio ai “vecchi” assegni
Guida sulle nuove regole anti-riciclaggio. Garantiti sicurezza nei pagamenti e tutela dai fenomeni malavitosi di Emanuela Micucci
Al via la mini-rivoluzione antiriciclaggio sugli assegni. Da domani – 30 aprile – più sicurezza, assegni non trasferibili, limiti ai libretti al portatore e tetto massimo al trasferimento di contanti. Per milioni di cittadini scatteranno nuove regole sulle modalità di compilazione degli assegni, sull’importo massimo consentito per i pagamenti in contante. Norme che puntano a contrastare i fenomeni del riciclaggio e di evasione e ridurre il più possibile le transazioni tramite assegni e contante. Trova così attuazione il decreto legge 231 del 16 novembre 2007, con cui il governo italiano ha recepito la terza direttiva europea riguardante la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo riciclaggio e di finanziamento alle attività terroristiche.
Perché le nuove regole per la sicurezza dei pagamenti e la tutela dei cittadini da fenomeni criminosi siano efficaci è necessario conoscere le principali misure. In Italia circolano ogni anno 453 milioni di assegni, secondo i dati della Banca d’Italia e dell’Abi (Associazione bancaria italiana) riferiti al 2006. Per un importo complessivo di 1 miliardo e 191 milioni di euro. Con un importo medio per assegno di 2.629 euro. I tanti cambiamenti introdotti riguardano quindi molti cittadini.
Sette le regole da ricordare per non sbagliarsi:
1. Tetto massimo di 5.000 euro per i pagamenti in contanti. Si potranno utilizzare solo denaro contante, libretto al portatore o assegno al portatore per il pagamento massimo di 5.000 euro. L’attuale limite invece era di 12.500 euro.
2. Assegni non trasferibili. Tutti gli assegni bancari, circolari o postali con un importo pari o superiore a 5.000 euro dovranno riportare la clausola “non trasferibile”, indicando il nome o la ragione sociale del beneficiario. I nuovi carnet di assegni distribuiti da oggi – 29 aprile – dalle banche saranno muniti della dicitura non trasferibile.
3. Imposta di bollo per gli assegni “liberi”. Possono essere richiesti in banca assegni circolari liberi, per importi inferiori a 5.000 euro, banca e pagando 1,50 euro di imposta di bollo per ciascun assegno o 15 euro per un blocchetto da 10.
4. Cosa fare con i “vecchi” assegni? Si possono usare gli assegni già in nostro possesso fino al loro esaurimento. Per importi pari o superiori a 5.000 euro è necessario inserire la clausola “non trasferibile.
5. Stop al “me medesimo”. Limiti anche per la pratica degli assegni a “me medesimo” o a “m.m.”: da mercoledì possono essere girati per l’incasso soltanto presso uno sportello bancario o postale, vengono considerati “non trasferibili” e possono essere incassati unicamente dall’emittente che non può girarli ad altri.
6. Per la girata serve il codice fiscale. È obbligatorio, oltre alla firma, indicare il codice fiscale di chi effettua la girata, pena la sua nullità (nel caso di una società, il codice fiscale della ditta). La banca potrà pagare l’assegno solo se tutte le girate avranno i relativi codici fiscali.
7. Libretti. Il tetto di 5.000 euro va applicato anche per il saldo dei libretti bancario o postale al portatore che non deve superare i 4.999 euro. I libretti con somme superiori alla data del 29 dicembre 2007 devono essere estinti. Per portare i vecchi libretti al di sotto della soglia di 5 mila euro (fino ad oggi fissata a 12.500 euro) ci sarà oltre un anno di tempo, fino al 30 giugno 2009.
Le sanzioni per chi usa in modo scorretto gli assegni vanno dall’1% al 40% del totale dell’importo trasferito. Sanzioni anche per chi non regolarizza gli importi per i libretti al portatore entro il 30 giugno 2009: si va dal 10 al 20% del saldo del libretto.
«Le novità in arrivo devono farci sentire tutti più sicuri e moderni. L’assegno è uno strumento di pagamento che non va demonizzato, ma va modernizzato e cioè reso più sicuro e più trasparente in linea con quello che accade nel resto d’Europa. Capire cosa cambia è importante per sapere cosa fare», ha spiegato Giuseppe Zadra, direttore generale dell’Abi presentando la guida “Assegni: cambia tutto”, un opuscolo informativo disponibile in questi giorni gratuitamente in oltre 2 milioni di copie presso gli sportelli delle banche. La guida, realizzata in collaborazione con il ministero dell’economia e delle finanze e la Banca d’Italia, contiene una serie di consigli pratici e utili sul cosa fare da mercoledì 30 aprile. Per informare in modo capillare i clienti l’Abi ha messo l’opuscolo anche in rete sul sito www.abi.it.
29 aprile 2008