Bambino Gesù, il piccolo Alex sta per essere dimesso
Dall’ospedale pediatrico informano che le cellule staminali donate dal padre hanno attecchito. Il piccolo che aveva commosso l’Italia facendo scattare una gara di solidarietà ora sta bene. «Felici per l’evoluzione di questa vicenda complessa»
Il piccolo Alex è in buone condizioni di salute e potrà presto lasciare l’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Lo comunica lo stesso nosocomio. 20 mesi, affetto da una rara malattia genetica, il bambino era stato sottoposto il 20 dicembre scorso a un trapianto di cellule staminali emopoietiche dal padre, dopo che il suo caso aveva commosso l’Italia intera, facendo scattare una gara di solidarietà finalizzata a trovare donatori compatibili, dopo l’appello rivolto dai genitori alla ricerca di un midollo compatibile. È nata così una mobilitazione spontanea, con lunghe code in molte città, che ha prodotto un piccolo di donatori di midollo senza precedenti.
Alex era arrivato a Roma il 29 novembre scorso da Londra. Dal Great Ormond Street Hospital, dove era iniziato il suo trattamento farmacologico in corso. Oggi, commenta Franco Locatelli, direttore del dipartimento di Oncoematologia e terapia cellulare e genica del Bambino Gesù, «siamo soddisfatti del percorso trapiantologico del bambino, che al momento è stato perfetto». Le cellule del padre, manipolate e infuse nel bambino, a distanza di un mese dal trapianto «hanno perfettamente attecchito». L’intervento è riuscito e in questo mese non si sono registrate complicanze, né sul piano infettivo, né sul piano del rigetto. Anche la somministrazione del farmaco salva-vita, che teneva sotto controllo la malattia regolando le reazioni del sistema immunitario, è stata sospesa la scorsa settimana.
Nelle prossime settimane, prosegue Locatelli, «andrà monitorato accuratamente il completamento del processo di ricostituzione immunologica, così come il persistere di un attecchimento completo delle cellule paterne». I rischi ai quali i pazienti di questo tipo possono andare incontro dopo la dimissione «sono principalmente legati allo sviluppo di complicanze infettive. Per questa ragione il bambino verrà strettamente controllato con periodiche visite presso il nostro reparto di day hospital. Non possiamo che essere, allo stato attuale, felici per l’evoluzione di questa vicenda così complessa».
24 gennaio 2019