Coronavirus e nuove regole: dal 1° maggio si cambia
Addio al Green pass – servirà solo per dimostrare l’avvenuta vaccinazione o guarigione – e ritorno al lavoro per i No vax. Resta da sciogliere il nodo mascherine, non più obbligatorie al lavoro
Dal 1° maggio si potrà dire addio al Green pass ma per mandare definitivamente in soffitta le mascherine bisognerà attendere ancora un po’. Al momento sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale non è stata ancora presa alcuna decisione ufficiale, che dovrebbe comunque arrivare entro due giorni. Le nuove regole non dovrebbero essere contenute in un apposito decreto ma in un emendamento al decreto legge del 24 marzo scorso che ha sancito la fine dello stato di emergenza e in un’ordinanza “ponte” firmata dal ministro della Salute. Sulla certificazione verde, invece, salvo sorprese dell’ultima ora, la “data di scadenza” era già stata fissata al 30 aprile con il decreto del 24 marzo scorso, che aveva ridotto sensibilmente l’obbligo di esibire il Green pass per accedere in molti luoghi. Da domenica 1° maggio il tanto contestato Qr code sarà scansionato solo ai dipendenti e ai visitatori che devono accedere negli ospedali e nelle Rsa. Libero accesso invece in cinema, teatri, bar, ristoranti, centri benessere, palestre e piscine al chiuso, centri culturali, sociali e ricreativi, discoteche, mense ed eventi sportivi. Potranno tornare al lavoro anche i No vax. In pratica da domenica il Green pass servirà solo per dimostrare l’avvenuta vaccinazione o guarigione. L’obbligo vaccinale resta in vigore fino a fine anno esclusivamente per il personale sanitario.
Resta da sciogliere il nodo mascherine. Per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri «in questo momento delicato di transizione del Covid, nelle prossime 2-3 settimane le mascherine dovrebbero essere tenute al chiuso anche negli ambienti di lavoro». La decisione definitiva verrà presa in giornata ma specifica che «ospedali, Rsa e trasporti restano comunque i tre punti fermi per le mascherine al chiuso». Anche se fortunatamente non risultano pressioni nei reparti ospedalieri, il numero dei contagi non accenna a calare e questo peserebbe sulle decisioni del governo. A livello nazionale il tasso di positività si attesta al 15,9%. Ieri, 27 aprile, i nuovi postivi sono stati 87.940 contro i 29.175 di martedì ma i tamponi processati sono stati più del doppio: ieri 554.526 test effettuati contro i 182.675 del giorno precedente. Calano i ricoveri ordinari (-173) e le terapie intensive (-15). Il bollettino quotidiano del Lazio, invece, ieri riportava 8.692 nuovi contagiati su 59.587 tamponi. Anche in questo caso risultano +5.296 casi rispetto a martedì quando i tamponi erano stati 19.667. I ricoverati nei reparti ordinari sono 1.177 (-4) mentre resta stabile a 66 il numero dei pazienti in terapia intensiva.
I dati porterebbero quindi a mantenere la prudenza. Secondo indiscrezioni, l’ipotesi è quella di prorogare per un altro mese l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 su autobus, metropolitane, navi, aerei e treni. Niente dispositivi per entrare in bar e ristoranti ma su negozi, uffici e supermercati resta, al momento, il punto di domanda. Probabilmente solo i dipendenti saranno obbligati a indossare le mascherine mentre ai clienti sarà richiesto solo in caso di affollamento. Non si esclude che l’obbligo venga prorogato anche per parrucchieri, barbieri, centri estetici, teatri, cinema e palazzetti dello sport al chiuso.
Sempre dal 1° maggio non sarà più obbligatorio usare la mascherina nei luoghi di lavoro ma le aziende saranno libere di adottare linee diverse se lo ritenessero opportuno. A scuola, invece, l’uso delle mascherine dovrebbe restare obbligatorio fino alla fine dell’anno scolastico.
28 aprile 2022