Coronavirus: Nobel ed ex leader chiedono al presidente Usa lo stop ai brevetti dei vaccini
Indirizzata a Biden una lettera aperta firmata da 170 nomi, tra cui Romano Prodi e Mario Monti. Al ritmo attuale, i Paesi poveri dovranno aspettare il 2024
Sostenere la proposta di sospensione dei diritti di proprietà intellettuale concessi alle case farmaceutiche sui vaccini Covid-19, con l’obiettivo di consentirne l’accesso in tutto il mondo e poter così fermare la pandemia. È l’invito contenuto nella lettera aperta indirizzata al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, firmata da oltre 170 Premi Nobel ed ex capi di Stato e di governo, tra cui gli ex presidenti del Consiglio italiani Romano Prodi e Mario Monti. Un’iniziativa coordinata dalla People’s vaccine alliance (Pva) – di cui fanno parte Oxfam ed Emergency -, che vede tra i primi firmatari anche l’ex premier britannico Gordon Brown, l’ex presidente della Colombia Juan Manuel Santos, l’ex presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf, l’ex presidente della Francia François Hollande e i Premi Nobel Joseph Stiglitz, Francoise Barre-Sinoussi e Muhammad Yunus.
L’auspicio dei firmatari è che «questo momento sia ricordato, nella storia, come quello in cui abbiamo anteposto la salute di tutti agli interessi di pochi», scrivono nella lettera, invitando gli Stati Uniti a sostenere la proposta avanzata dai governi di Sud Africa e India all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), che renderebbe possibile una campagna di vaccinazione di massa in tutto il mondo. Al contrario, all’attuale ritmo di produzione di vaccini, viene evidenziato nell’appello, la maggior parte delle nazioni povere dovrà aspettare il 2024 per immunizzare la propria popolazione.
Tra le firme in calce alla lettera aperta indirizzata a Biden anche il Premio Nobel per la Pace Michail Gorbaciov, Mary Robinson, ex presidente dell’Irlanda, il premier spagnolo José Zapatero, insieme ad altri 60 ex capi di Stato e di governo di tutto il mondo.
16 aprile 2021