Covid-19, primo decesso in carcere

La richiesta di Amnesty International: «Adottare subito misure di decongestionamento» già contenute nel decreto “Cura Italia”»

È avvenuto nel carcere Dozza di Bologna il primo decesso accertato per Covid-19 negli istituti di pena italiani. Si tratta di un 76enne, accusato di reati di mafia, che era stato trasferito in terapia intensiva dopo il peggioramento delle sue condizioni. A darne notizia, nella giornata di ieri, 2 aprile, il sindacato di polizia penitenziaria Uilpa: «Prima o poi doveva accadere ed è purtroppo accaduto – ha affermato il segretario nazionale Gennarino De Fazio -. Si tratta di un ristretto del circuito ad alta sicurezza, ricoverato qualche giorno fa in stato di detenzione e poi ammesso agli arresti domiciliari. Pare fosse affetto da altre patologie».

Immediata la reazione di Amnesty International Italia, che è tornata a chiedere che «sia dato seguito con la massima rapidità alle misure di decongestionamento delle prigioni italiane» già contenute nel decreto “Cura Italia” e che la loro applicazione «superi le attuali criticità legate,  come rilevato dallo stesso Consiglio superiore della magistratura, alla mancanza, in molti casi, di un domicilio per il detenuto, alla carenza di braccialetti elettronici e ai tempi di attivazione di questi ultimi».

L’organizzazione internazionale evidenzia che «governi di ogni parte del mondo stanno adottando provvedimenti per contrastare la diffusione del Covid-19 nelle prigioni: luoghi in cui l’impossibilità di applicare il distanziamento sociale e le inadeguate condizioni igienico-sanitarie possono favorire il contagio. L’Italia – proseguono – ha già deciso di fare la sua parte ma deve farlo con la massima velocità e rinforzando le disposizioni già varate, con ulteriori misure di rapida applicazione che portino la popolazione detenuta al di sotto della capienza regolamentare effettivamente disponibile e che permettano di adottare tutte le precauzioni atte a evitare il contagio tra i detenuti e il personale dipendente».

3 aprile 2020