Da Acli Roma un corso di formazione per 40 promotori sociali volontari
Aiuteranno persone in difficoltà anche a causa del Covid-19 nell’esigibilità dei diritti. La presidente Lidia Borzì: «Andare oltre l’emergenza»
Partito il corso di formazione per promotori sociali promosso dal Patronato e dalle Acli provinciali di Roma. L’obiettivo: formare 40 volontari che aiuteranno chi ha bisogno nell’esigibilità dei diritti. Continua così l’impegno dell’associazione romana in questo periodo di pandemia, nel sostegno concreto ai bisogni emergenti ma anche nell’ascolto del territorio. Basti pensare alle oltre 500mila persone supportate telefonicamente attraverso il servizio di Segretariato sociale e gli sportelli di Caf e Patronato. Proprio da qui, spiegano, «è emersa la grande necessità di andare oltre l’immediata risposta ai bisogni materiali delle persone».
In ottemperanza alle norme anti Covid vigenti, il corso si svolge interamente online. I partecipanti verranno formati da esperti provenienti dal sistema Acli di Roma per essere poi attivi sul territorio della Capitale, in particolare nelle zone più periferiche e di provincia. «In un periodo così drammatico – dichiara la presidente delle Acli provinciali Lidia Borzì-, in cui alla crisi sanitaria si è accompagnata una crisi anche economica, sociale e del lavoro, dal nostro piccolo osservatorio abbiamo visto moltiplicarsi i bisogni e le difficoltà delle persone». Un «quadro a tinte fosche», lo definisce, nel quale per «abbiamo anche sperimentato la bellezza della solidarietà, del mutuo aiuto e del dono – prosegue -. Tante sono state le persone che hanno deciso di donarsi e di mettersi in gioco per aiutare i meno fortunati. Una buona notizia a cui abbiamo voluto dare seguito con questa iniziativa che potrà dare frutti per la comunità anche al termine del periodo di pandemia».
Nelle parole di Borzì, si tratta di «andare oltre l’emergenza», in piena sintonia con il modello di azione sociale delle Acli, «che dalla risposta ai bisogni primari passa a prendere in carico la persona a tutto tondo, coinvolgendola anche in percorsi di politica attiva, in attività aggregative, e anche aiutandola nell’esigibilità dei diritti. Tante persone in difficoltà – riferisce -, confrontandosi con i nostri esperti, hanno scoperto di avere diritto ad agevolazioni o a sostegni di cui non erano a conoscenza e che spesso hanno cambiato le loro vite».
Per Antonio De Francesco e Paolo Fiumana, rispettivamente vice presidente e direttore del Patronato Acli di Roma, «durante il lockdown il Patronato si è confermato essere un presidio di welfare locale di fondamentale importanza. I 40 promotori sociali volontari ci aiuteranno a raggiungere ancora più capillarmente i più fragili e a portare la nostra competenza e capacità di accoglienza e sostegno proprio nelle periferie geografiche ed esistenziali della città».
23 marzo 2021