Dalla Cei 3 milioni di euro e una raccolta fondi per le strutture sanitarie
La cifra, dai fondi dell’Ottoxmille, destinata a 4 realtà, tra cui l’Istituto ospedaliero Poliambulanza di Brescia. «Segno concreto di vicinanza»
3 milioni di euro. È cifra stanziata dalla Conferenza episcopale italiana – su suggerimento della Commissione episcopale per la Carità e la salute – a sostegno delle strutture sanitarie e socio-sanitarie cattoliche italiane, in questo momento di emergenza per l’epidemia di coronavirus. Fondi provenienti dall’ottoxmille che ogni anno i cittadini destinano alla Chiesa cattolica. Dalla Cei riferiscono anche alcune delle voci raccolte in queste settimane: «In questo momento è tutto emergenza, ogni piccolo contributo è benedetto»; «Molti dei nostri ospiti sono a totale nostro carico»; «Stiamo aprendo un altro reparto Covid perché la Regione non ce la fa più»; «Siamo una delle poche mense per i poveri rimaste aperte». Voci che «fotografano il dramma in cui versa il Paese ma anche la fiducia e l’impegno con cui stanno operando», si legge nel comunicato diffuso questa mattina.
In risposta ad alcune delle tante situazioni di necessità, la Conferenza episcopale italiana ha stanziato il contributo, che raggiungerà, nel dettaglio, la Piccola Casa della Divina Provvidenza – Cottolengo di Torino, l’Azienda ospedaliera “Cardinale Giovanni Panico” di Tricase, l’Associazione Oasi Maria Santissima di Troina e, soprattutto, l’Istituto Ospedaliero Poliambulanza di Brescia, che, in meno di un mese, ha mutato radicalmente l’organizzazione dell’Ospedale: gli interventi chirurgici, i ricoveri e tutte le attività ambulatoriali procrastinabili sono sospesi, come tutte le attività private. In questo modo, riferiscono dalla Cei, si sono liberate risorse umane, posti letto e attrezzature destinate completamente all’emergenza Coronavirus. Si tratta di 435 posti letto, di cui 68 di terapia intensiva e 70 di Osservazione Breve Intensiva in Pronto Soccorso. Prima dell’emergenza i posti letto di terapia intensiva erano 16.
La cronaca, afferma il direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute don Massimo Angelelli, «ci riporta la professionalità di medici, infermieri, sanitari e curanti che con un esemplare impegno testimoniano un amore e una dedizione verso tutti i bisognosi di cure: oggi costoro rappresentano quell’attenzione che ebbe, come racconta una delle parabole evangeliche più provocanti, un Samaritano, mosso dalla compassione per la cura di un ferito che era stato da altri ignorato». Il presidente della Commissione episcopale per la Carità e la salute l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli ricorda, ancora, le Caritas, «impegnate in prima linea nel rispondere ai bisogni di tanta gente. Questo stanziamento – aggiunge – vuol essere un segno concreto di vicinanza, perché non manchino strumenti e supporti per assicurare a tutti la possibilità di cura».
Per sostenere le strutture sanitarie viene aperta anche una raccolta fondi. Chi intende contribuire può destinare la sua offerta – «che sarà puntualmente rendicontata» – al conto corrente bancario: IBAN: IT 11 A 02008 09431 00000 1646515, intestato a: CEI; causale: SOSTEGNO SANITÀ.
24 marzo 2020