Dalla giunta del Senato il no all’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini
La richiesta, relativa al caso degli immigrati bloccati a bordo della nave Diciotti, era arrivata il 23 gennaio scorso. 16 i voti contrari, 6 i favorevoli
16 voti contrari (M5S, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Autonomie), contro 6 favorevoli 6 (Pd, Leu e l’ex-cinquestelle De Falco ora nel Gruppo Misto). La Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato si è espressa a maggioranza contro l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini, per il caso degli immigrati bloccati a bordo della nave Diciotti.
La richiesta era pervenuta a Palazzo Madama il 23 gennaio scorso su iniziativa del Collegio per i reati ministeriali presso il Tribunale di Catania, in relazione ai fatti dell’agosto 2018. Il reato contestato è quello relativo ai commi primo, secondo e terzo dell’articolo 605 del codice penale: sequestro di persona aggravato. La legge costituzionale n. 1 del 1989, che ha modificato l’articolo 96 della Carta, prevede che per i reati commessi dai ministri nell’esercizio delle loro funzioni spetti al Parlamento valutare se la procedura giudiziaria debba essere arrestata in quanto l’inquisito ha agito «per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico». Sarà l’assemblea del Senato, entro sessanta giorni dattiloscrivo della richiesta del “tribunale dei ministri” di Catania, a esprimersi in modo definitivo con un voto a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
19 febbraio 2019