Dall’arcivescovo di Valencia appello all’unità

Due i messaggi indirizzati ai fedeli dell’arcidiocesi colpita dalle alluvioni. L’invito a lavorare insieme, per «servire i più poveri e bisognosi», e il grazie ai volontari

Da venerdì scorso, 1° novembre, l’arcivescovo di Valencia Enrique Benavent si è recato in diverse località della città devastata dalle alluvioni, secondo quanto consentito via via dalla riapertura delle vie di comunicazione. Ha visitato la parrocchia del quartiere La Torre – quello del garage dove sono stati recuperati i corpi di otto vittime  -, diventata centro di aiuto logistico per l’assistenza delle vittime, ma anche i quartieri di Alfafar, Paipora, Aldaia, Picanya, Sedaví e Catarroja, dove ancora una volta la parrocchia è diventata centro dove si recano le persone colpite e dove vengono distribuiti gli aiuti.

Il presule ha indirizzato anche due videomessaggi ai fedeli dell’arcidiocesi, con l’obiettivo di raggiungere quante più persone possibile. «I tempi che viviamo non sono facili – afferma – e quando ci troviamo in difficoltà così grandi, molte volte sale la tensione nella vita della società e si manifesta esternamente. In questi momenti come cristiani dobbiamo dare testimonianza di unità e lavorare insieme – continua -, perché solo lavorando insieme si può servire i più poveri e bisognosi. Vi incoraggio a lavorare con questo spirito di collaborazione, apertura e ricerca del bene comune perché solo così, saremo in grado di costruire una società più giusta e migliore».

Nelle parole dell’arcivescovo anche la gratitudine per la mobilitazione dell’intera diocesi negli aiuti: sacerdoti, religiosi e religiose, ma anche laici e tanti movimenti giovanili. «In questi giorni ho avuto l’opportunità di visitare diverse parrocchie e località che sono stati colpiti da Dana – ricorda -. In mezzo a tanta distruzione e tanta sofferenza di tante persone, ho potuto vedere con gratitudine quanti giovani si sono dedicati ad aiutare le persone più bisognose e ad alleviare le loro sofferenze. Molti di loro appartengono a gruppi parrocchiali, ad altri gruppi o movimenti e incontrarli lì è stata una grande gioia per tutti».

Quindi, un messaggio diretto: «Come Pastore della Chiesa voglio dirvi che apprezzo molto il lavoro che state svolgendo e vi incoraggio a continuare a lavorare per i più svantaggiati, soprattutto per quelle persone che hanno perso tutto, che hanno perso una persona cara. Cerchiamo di aiutarli a trovare in noi una mano d’aiuto – prosegue Benavent – e a non farli sentire mai soli e abbandonati. Grazie mille per la vostra testimonianza e il vostro coraggio. Andate avanti», l’esortazione conclusiva.

5 novembre 2024