Diritto d’asilo, Migrantes: «Arrivi in calo»

Presentato il rapporto della Fondazione: nel 2016 65,6 milioni di persone sradicate dai luoghi di residenza e vita. Il Mediterraneo si conferma la «frontiera più letale del mondo», con 5.143 vittime

“Accogliere, proteggere, promuovere, integrare”. Prende a prestito le parole di Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato celebrata il 14 gennaio scorso, il rapporto sul “Diritto d’asilo” della Fondazione Migrantes presentato oggi, 21 febbraio, a Ferrara. Stando ai dati Unhcr, nel 2016 nel mondo 65,6 milioni di persone sono state sradicate dai luoghi di residenza e di vita: è il numero più alto registrato dopo la seconda guerra mondiale. Quasi 10,3 milioni di persone hanno dovuto lasciare la loro casa a causa di guerre e forte tensioni tra la fine del 2015 e la fine del 2016, cioè circa 20 persone al minuto, metà delle quali di minore età. Ancora, nel 2016 sono 22,5 milioni i rifugiati fuori dal loro Paese di origine; 40,3 milioni gli sfollati interni fuggiti da guerre o persecuzioni; 2,8 milioni le nuove domande d’asilo presentate nello stesso anno.

Nel testo si segnalano alcune prassi e proposte inedite che, sia dentro che fuori dalla Chiesa, stanno andando verso una direzione di accoglienza e protezione ma anche di incontro e scambio. In particolare, un focus specifico è dedicato al tema dell’accoglienza in famiglia. Per gli osservatori di Migrantes si tratta di una pratica che ha una storia quasi decennale in Italia, «iniziata dal basso, dalla volontà e dall’intuizione di pochi, come spesso accade in questo campo, e che ha le potenzialità per diventare molto più diffusa e per far crescere nuove possibilità di incontro e di relazione». Aumentando «spazi di comprensione e solidarietà, invece che di chiusura e contrapposizione, di cui hanno così tanto bisogno sia il nostro Paese che l’Europa».

Tra migranti e rifugiati, secondo il rapporto sono 171.694 quelli che nel 2017 hanno raggiunto via mare l’Europa, attraverso le rotte «precarie e sempre più chiuse» del Mediterraneo orientale, centrale e occidentale. Nel 2016 erano stati 363.504; 1.011.712 nel 2015. Gli arrivi sono aumentati solo nel Mediterraneo occidentale: secondo i dati ancora provvisori forniti da Frontex a inizio gennaio 2018, il totale delle persone entrate in maniera irregolare in Europa nel corso di tutto il 2017 attraverso tutte le rotte si è fermato a 204.300, vale a dire il 60% del dato relativo al 2016. Anche gli arrivi in Italia attraverso il Mediterraneo centrale hanno subìto una flessione significativa del 34%: le persone arrivate su quella rotta, quindi soprattutto in Italia, sono state nel 2017 circa 119mila, a fronte delle 181.126 dell’anno precedente, tornando a un livello pre-2014. Nella rotta del Mediterraneo orientale invece le persone arrivate via mare o via terra nel 2017 sono state in totale 41.700, neanche un quarto cioè di quelle registrate nel 2016. Il fenomeno ha ripreso a crescere, pur rappresentando in termini assoluti poca cosa rispetto al resto dei flussi, attraverso la rotta del Mediterraneo occidentale: nel 2017 gli arrivi in Spagna dal Nord Africa, soprattutto dal Marocco, sono raddoppiati rispetto al 2016, attestandosi su quota 22.900.

Resta al Mediterraneo il primato di «frontiera più letale del mondo», con 5.143 vittime registrate nel 2016, a fronte delle 3.771 del 2015, mentre nel 2017 il dato è sceso a 3.119. Rispetto al 2016 è aumentata, sia pure di poco, l’incidenza dei morti sul totale di coloro che si sono imbarcati: oggi perdono la vita nelle acque del Mare Nostrum quasi 2 persone ogni 100 partite, mentre nel 2016 il dato si era attestato su poco più di una su 100. «La cifra di 5.143 morti nel Mediterraneo nel 2016 – si legge nel rapporto – diventa tanto più grave se si mette in relazione al flusso di circa 360mila persone in ingresso in Europa per quella via, cioè a un numero molto inferiore rispetto al più di 1 milione registrato nel 2015, quando però i morti si erano fermati a 3.770». Il numero dei morti nel Mediterraneo, quindi, nel 2016 è aumentato nonostante gli arrivi si siano ridotti di quasi due terzi. Riguardo invece al numero totale dei morti sulle rotte dei migranti durante il 2017, hanno perso la vita 5.362 persone nel mondo.

21 febbraio 2018