Giornata delle bambine e delle ragazze: quasi 1 su 5 non ha completato la scuola
Idati Unicef: svolgono ogni giorno 160 milioni di ore in più di lavoro domestico rispetto ai coetanei maschi; 3 su 4 dei nuovi contagi da Hiv tra adolescenti sono al femminile
Oggi, 11 ottobre, viene celebrata la Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, il cui tema quest’anno è “Investire sui diritti delle ragazze: la nostra leadership e il nostro benessere”, con particolare attenzione alle adolescenti. Per questa occasione l’Unicef ricorda in una nota per la stampa che quasi una ragazza su 5 non ha ancora completato la scuola secondaria inferiore e quasi 4 ragazze su 10 non stanno completando la scuola secondaria superiore, e in alcune regioni i numeri sono ancora più sconfortanti. Eppure, per ogni anno in più di istruzione secondaria che una ragazza riceve, il suo reddito potenziale aumenta di circa il 10-20%. Ciò si traduce in una maggiore produttività economica, in una riduzione dei tassi di povertà e in un miglioramento del benessere generale
Inoltre, ricorda ancora l’Unicef, circa il 90% delle ragazze adolescenti e delle giovani donne non usa internet nei Paesi a basso reddito, mentre i loro coetanei maschi hanno il doppio delle probabilità di essere online. A livello globale, le ragazze di età compresa tra i 5 e i 14 anni trascorrono ogni giorno 160 milioni di ore in più di lavoro domestico e di assistenza non retribuita rispetto ai ragazzi della stessa età. Questa disuguaglianza nella distribuzione del lavoro non retribuito si intensifica nell’adolescenza, con gravi implicazioni per il benessere delle ragazze. Le ragazze continuano a rappresentare 3 su 4 dei nuovi contagi da Hiv tra gli adolescenti. Anche prima della pandemia di Covid-19, si stimava che nel prossimo decennio 100 milioni di ragazze sarebbero state a rischio di matrimoni precoci. E ora, a causa della pandemia, nei prossimi dieci anni fino a 10 milioni di ragazze in più in tutto il mondo rischieranno di sposarsi da bambine. Quasi una ragazza su quattro, sposata o convivente, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, ha subito violenza fisica o sessuale dal proprio partner almeno una volta nella vita.
Le norme sociali e di genere limitano l’accesso delle ragazze adolescenti agli spazi pubblici – sottolinea l’Unicef -, le inducono a essere docili e obbedienti e rafforzano la percezione che l’aspetto delle ragazze e il loro ruolo potenziale ed effettivo nel lavoro di assistenza siano più apprezzati dei loro studi a scuola, della loro leadership negli affari o della loro voce nelle decisioni politiche. Il percorso divergente tra ragazzi e ragazze è pieno di sfide multiformi e di violazioni interconnesse dei diritti delle ragazze. Come risultato di queste dinamiche patriarcali che si manifestano a tutti i livelli – dalle istituzioni politiche formali alle norme comunitarie, ai comportamenti familiari e agli atteggiamenti individuali -. le ragazze sono lasciate indietro in molteplici dimensioni.
Per rispondere alle richieste di cambiamento delle ragazze, la comunità globale deve andare oltre la riaffermazione degli impegni e investire con coraggio nell’azione necessaria a realizzare il cambiamento. Per garantire i diritti e lo sviluppo delle ragazze, sono necessari investimenti mirati e basati su dati concreti in settori chiave che promuovono la loro leadership e il loro benessere, in ogni ambiente e contesto. È indispensabile aumentare i finanziamenti in settori chiave, tra cui la salute delle bambine, l’istruzione, la prevenzione della violenza e l’emancipazione economica.
11 ottobre 2023