Giornata per la vita, Gervasi: «Non basta sostenerla a parole»

A San Bonaventura la Messa per la 45ª edizione. Gli attestati ai rappresentanti dei Cav, che nel 2022 hanno contribuito a far nascere 734 bambini. L’esortazione: «Diventiamo strumenti della vita»

Grazie all’accoglienza, all’ascolto e al sostegno offerto alle mamme in difficoltà, i Centri di aiuto alla vita (Cav) di Roma nel 2022 hanno contribuito a far nascere 734 bambini. Nel 2021 erano stati 720. «Questo numero in crescita è bellissimo. Anche contribuire alla nascita di una sola vita è un miracolo». Lo ha detto il vescovo ausiliare Dario Gervasi, delegato per la cura delle età e della vita, che ieri, 5 febbraio, ha consegnato gli attestati ai rappresentanti dei Cav della diocesi di Roma durante la Messa che ha presieduto nella parrocchia di San Bonaventura da Bagnoregio a Torrespaccata, in occasione della 45ª Giornata nazionale per la vita.

giornata per la vita, san bonaventura, dario gervasi, 5 febbraio 2023A fare da filo conduttore, il messaggio del Consiglio permanente Cei che invita le comunità cristiane a preservare sempre la vita nascente dal diffondersi di «una cultura di morte». Un messaggio «molto bello» e al tempo stesso «molto forte», lo ha definito Gervasi, rimarcando che l’intento dei vescovi è quello di «stimolare le nostre comunità a essere capaci di generare e sostenere la vita». Il tema scelto per l’edizione 2022 della Giornata – istituita dalla Cei nel 1978 quale risposta pastorale della Chiesa all’indomani dell’entrata in vigore della legge 194 che legalizza l’aborto – è stato “La morte non è mai una soluzione. Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte (Sap 1, 14)”. Il presule ha rimarcato che quando la morte è vista, «per mezzo dell’aborto o dell’eutanasia, come unica soluzione, non si produce mai gioia. La morte non potrà mai essere la soluzione, bisogna sempre trovare gli strumenti adatti per sostenere la vita – ha rimarcato -. Quando iniziamo a ragionare che è meglio morire perché si sta male o perché la vita è piena di sofferenze, ragioniamo da sconfitti e non secondo la logica del Vangelo che è logica di luce. Questa giornata vuole essere un incoraggiamento a sostenere sempre la vita altrimenti questo modo di fare ci sta conducendo all’inverno demografico». Non basta però dire con le sole parole che è importante accogliere la vita: per il presule, «è responsabilità nostra creare le condizioni che permettano a una mamma in difficoltà di non interrompere la gravidanza».

giornata per la vita, san bonaventura, dario gervasi, 5 febbraio 2023Sempre rifacendosi al messaggio dei vescovi, Gervasi ha sottolineato che dietro a ogni aborto ed eutanasia «c’è tanta sofferenza e dolore invece con la scelta di dar vita c’è gioia, c’è la speranza che illumina. Dobbiamo contribuire alla vita sostenendo le mamme che stanno per partorire, prendendoci cura dei disabili e degli anziani pensando a loro come a una ricchezza della nostra società, integrandoli nelle nostre comunità e non mettendoli ai margini. Quella di oggi è una festa bellissima. Diventiamo strumenti della vita». Durante la liturgia – concelebrata da don Dario Criscuoli, direttore dell’Ufficio per la pastorale familiare del Vicariato e da padre Olivier De Rubercy, rettore del Pontificio seminario francese – Gervasi ha benedetto sei mamme in dolce attesa.

Patrizia Lupo, responsabile operativa del Segretariato sociale per la vita di Roma, da quasi 40 anni incontra donne che di fronte a una gravidanza inattesa vedono nell’aborto l’unica strada percorribile. «Lasciate sole perdono la speranza – ha detto -, ma se qualcuno le affianca e le sorregge abbiamo sperimentato che iniziano un percorso che le porta ad accogliere la vita».

6 febbraio