Giuseppe Dalla Torre, una vita tra diritto e bioetica
L'attuale rettore della Lumsa Francesco Bonini ricorda il suo predecessore, scomparso il 3 dicembre per il Covid-19: «Una testimonianza, la sua, di vero, di bene e di servizio». Palazzani (Comitato nazionale bioetica): «Attento a tutti e a ciascuno»
La scorsa estate, presentando il suo ultimo libro, “Papi di famiglia. Un secolo di servizio alla Santa Sede”, Giuseppe Dalla Torre, per 25 anni presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, mancato ieri, 3 dicembre, a causa del Covid-19, aveva messo in luce come «raccontare la storia del papato a partire dai ricordi di famiglia é stato un modo per raccontare anche il cambiamento apportato dal Concilio Vaticano II rispetto al ruolo “in uscita” dei laici».
Proprio guardando alla sua «testimonianza di vero e di bene, una testimonianza di servizio», Francesco Bonini, attuale rettore dell’Università Lumsa – che Dalla Torre guidò dal 1991 al 2014 -, ricorda il suo predecessore. «Sono stato una delle ultime persone a incontrarlo sia per un appuntamento di lavoro, cui si è dedicato fino all’ultimo con lungimiranza e competenza – dice Bonini, con cui Dalla Torre aveva mantenuto fino a ieri, 3 dicembre, la guida della Scuola di Alta Formazione in Diritto Canonico, Ecclesiastico e Vaticano -, sia dopo la notizia della positività al coronavirus». Nell’ultima occasione, «proprio davanti all’ingresso della nostra Università – ricorda Bonini -, mi sono specchiato nei suoi occhi chiari cogliendo da un lato della normale preoccupazione, dall’altro un sereno e fiducioso affidarsi alla Provvidenza, tratto che sempre lo ha distinto».
Nato a Roma nel 1943 da una famiglia di antiche origini trevigiane, Dalla Torre si laureò in Giurisprudenza nel 1967 alla Sapienza e, nel 1968, in Diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense. Iniziata la sua attività scientifica all’Università di Modena, passando poi a quella di Bologna, dove divenne professore ordinario di Diritto ecclesiastico e canonico e docente di Costituzionale nel 1980, si trasferì nella Capitale dieci anni più tardi, per guidare l’originario Istituto Universitario di Magistero Maria Santissima Assunta, che trasformò in Libera Università, con l’attivazione della facoltà di Lettere e Filosofia e successivamente quelle di Giurisprudenza e di Scienze della formazione, con l’istituzione di corsi in Economia, Scienze politiche, Scienze della comunicazione e Psicologia. Al suo rettorato si deve anche l’istituzione delle sedi di Palermo e di Taranto e la riforma della struttura accademica negli attuali Dipartimenti.
«Di quello che è stato il mio rettore fin da quando, nel 1991, a 25 anni, sono entrata alla Lumsa per un dottorato di ricerca – dice Laura Palazzani, oggi docente ordinaria di Filosofia del diritto nell’ateneo di ispirazione cattolica -, mi piace ricordare l’impegno nel Comitato nazionale per la bioetica da quando venne istituito, nel 1990, fino al 2002». In particolare, Palazzani sottolinea che Dalla Torre «ha scritto i primi libri di biodiritto, in dialogo con la bioetica, avendo come tema costante di approfondimento i temi del multiculturalismo». Ancora, la docente, che è anche vicepresidente dello stesso Comitato nazionale per la bioetica, mette in luce di Dalla Torre «l’attenzione a tutti e a ciascuno» e la dote «di accogliere sempre con disponibilità e con il sorriso, lasciando una frase di sostegno e di incoraggiamento».
4 dicembre 2020