Guerra in Ucraina, Mosca: «Gli F-16 a Kiev, come una minaccia nucleare»

Il ministro degli Esteri russo Lavrov interviene dopo l’annuncio del piano Usa di trasferire aerei da combattimento al regime di Kiev. E aggiunge: «La Russia non tornerà alle relazioni precedenti con i Paesi che adesso considera ostili»

Archiviata la due giorni del vertice Nato a Vilnius, in Lituania, l’11 e 12 luglio – che, nelle parole del segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg «marca l’inizio di una nuova relazione con l’Ucraina, vicina alla Nato come mai prima d’ora» -, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov commenta al quotidiano online Lenta.ru gli «impegni a lungo termine per Kiev» ribaditi dal presidente Usa Joe Biden nella conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

In particolare, secondo quanto riposta l’agenzia russa Tass, Lavrov si sofferma sull’annuncio del trasferimento degli aerei da combattimento F-16 al regime di Kiev. «Gli F-16 in Ucraina rappresenteranno una minaccia “nucleare” per Mosca», avverte, aggiungendo che Mosca non tornerà alle relazioni precedenti con i Paesi che adesso considera ostili. «È ovvio – sono le sue parole – che non ci sarà un ritorno alle nostre relazioni precedenti con i Paesi non amici. Se decidono di rinunciare alla loro linea anti-Russia all’improvviso, vedremo cosa significa esattamente e decideremo la nostra linea successiva basandoci sui nostri interessi. Questo – aggiunge – riguarda l’Occidente collettivo».

Il ministro degli Esteri del Cremlino lo spiega con chiarezza: «Abbiamo informato le potenze nucleari di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia che la Russia non può ignorare la capacità di questi aerei di trasportare armi nucleari armi. L’Ucraina sarà considerata da noi come una minaccia dall’Occidente nella sfera nucleare». Con possibili «conseguenze catastrofiche». In Occidente, secondo Lavrov, stanno intraprendendo azioni che costringono ripetutamente la Russia a sottolineare i rischi di natura strategica generati da un’aggressiva politica anti-russa.

«L’unica minaccia della Russia è un soldato ucraino. Questo è ciò di cui Putin & co dovrebbero avere più paura». Questa la replica che arriva, via Twitter, dal suo omologo a Kiev, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. «L’Ucraina – assicura – riceverà gli F-16 nei tempi previsti. La Russia dovrà farselo andare giù nonostante lo strepitio di Lavrov». Il presidente ucraino Zelensky intanto ha escluso la possibilità di qualsiasi compromesso sulla futura adesione di Kiev alla Nato nell’ambito di possibili negoziati con la Russia sui territori. «Non scambieremo mai alcuno status per nessuno dei nostri territori, anche se si tratta di un villaggio in cui vive un nonno – ha detto al termine del vertice di Vilnius -. Non rinunceremo ai nostri territori e non li scambieremo mai con un conflitto congelato. Questo non accadrà mai. La mia posizione è chiaramente nota ai nostri partner».

Affidato a Telegram invece il “bilancio” dei due giorni di vertice Nato. «Stiamo tornando a casa con un buon risultato per il nostro Paese e, cosa molto importante, per i nostri guerrieri – scrive Zelensky -. Un buon rafforzamento di armi. È molto importante: per la prima volta dall’indipendenza, abbiamo costituito una base di sicurezza per l’Ucraina nel suo cammino verso la Nato – prosegue -. Si tratta di garanzie di sicurezza concrete, confermate dalle sette principali democrazie del mondo. Mai prima d’ora abbiamo avuto una tale base di sicurezza, e questo è il livello del G7».

13 luglio 2023