I fondi 8xmille, «risorse importanti» per i beni culturali
Tra gli interventi, la manutenzione straordinaria delle chiese e il sostegno agli istituti culturali degli enti ecclesiastici, a cura dell’Ufficio diocesano per l’edilizia di culto
Manutenzione straordinaria delle chiese, finanziamento dei nuovi complessi parrocchiali, sostegno agli istituti culturali degli enti ecclesiastici aperti al pubblico: sono variegate le destinazioni dei fondi 8xmille nell’ambito dei beni culturali, e spesso poco conosciute. Importante quindi approfondire l’argomento con chi si occupa del settore per conto della diocesi di Roma, l’Ufficio per l’edilizia di culto. I beni culturali rientrano nella grande categoria “culto e pastorale”, che si affianca a quella degli interventi caritativi, e i fondi dell’8xmille possono ad esempio provvedere a finanziare la manutenzione straordinaria di una prestigiosa chiesa del centro storico, visitata da milioni di pellegrini e turisti, oppure consentire la catalogazione e digitalizzazione della biblioteca di una congregazione religiosa, aperta alla consultazione di studiosi e cittadini. Solo per fare due esempi.
Insomma, una firma che possiede un inestimabile valore culturale. Tuttavia, «raramente si è consapevoli dell’importanza delle risorse che derivano da quella firma – afferma l’architetto Emanuele Pozzilli, direttore dell’Ufficio diocesano per l’edilizia di culto -. Nell’immaginario collettivo la Chiesa viene considerata un’istituzione ricca, e allora il valore di questa firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica viene percepito da pochi. È un contributo fondamentale. È necessario sensibilizzare di più».
Attualmente i fondi 8xmille a Roma vengono utilizzati soprattutto per la manutenzione straordinaria delle chiese, quasi sempre quelle di valore monumentale del centro storico visitate da pellegrini e turisti. Fra gli ultimi interventi importanti in ordine di tempo, ricorda Pozzilli, quelli su due chiese della rinascimentale via Giulia, Santa Maria dell’Orazione e Morte e Santa Maria del Suffragio. «In quest’ultimo caso – precisa – si è trattato del restauro della copertura della chiesa e della struttura lignea, fondamentale per la riapertura del luogo di culto. Un lavoro apprezzato dalla Soprintendenza».
Ma i fondi 8xmille assicurano anche il sostegno ad archivi e biblioteche di interesse storico aperti al pubblico, appartenenti a congregazioni e istituti religiosi. Un patrimonio che fa parte a pieno titolo della storia della Chiesa e della società italiana. «Le richieste sono progressivamente aumentate negli ultimi anni – spiegano Francesca Bencetti e Luca Goretti, che lavorano nell’Ufficio diocesano per l’edilizia di culto – perché a Roma hanno sede le Curie generalizie delle congregazioni religiose. Nello scorso anno ci sono state una quarantina di richieste per un importo di poco inferiore ai 500mila euro, riguardanti archivi e biblioteche». Vengono finanziate la catalogazione dei beni, la digitalizzazione dei documenti, il restauro, l’acquisto di attrezzature. Con un controllo attento e capillare, dal momento della richiesta fino a quello della concessione del contributo. E anche nella fase successiva.
«Questo sostegno ha prodotto ottimi risultati – sottolineano Bencetti e Goretti -. Sono istituti che funzionano, che vengono promossi e valorizzati grazie al portale BeWeb della Cei che mette in rete il patrimonio dei beni culturali ecclesiastici in Italia». Un lavoro di accompagnamento che provoca «una importante ricaduta sul territorio, così la scelta dei cittadini con la firma dell’8xmille alla Chiesa cattolica ritorna ai cittadini stessi grazie al patrimonio dei beni culturali di cui possono usufruire. Si crea un circolo virtuoso».
Da anni, ad esempio, è assicurato un sostegno dalla diocesi, grazie ai fondi 8xmille, al Centro studi emigrazione di Roma (Cser) degli Scalabriniani, che studia il fenomeno migratorio con un approccio interdisciplinare. Una fondazione impegnata in attività di ricerca, analisi e formazione accompagnate dal centro di documentazione, accessibile gratuitamente al pubblico – una biblioteca con oltre 78mila titoli, un’emeroteca, l’archivio storico e una raccolta fotografica sull’emigrazione italiana in Europa e nelle Americhe – e dalla rivista scientifica trimestrale “Studi emigrazione”, attiva dal 1964. «Negli anni, grazie a questo contributo – affermano i due referenti dell’Ufficio diocesano – hanno potuto catalogare e mettere in rete, accogliendo anche documentazione da case scalabriniane chiuse in altre località italiane».
Tra gli interventi finanziati con i fondi 8xmille nel settore dei beni culturali, anche il restauro degli organi a canne di interesse storico in diverse chiese del centro e gli impianti di videosorveglianza nelle parrocchie, ormai necessari a causa dei frequenti furti. Non mancano poi autentiche scoperte: solo per citarne una, il restauro di un erbario del ‘700 nella biblioteca del Collegio Apostolico Leoniano dei Missionari vincenziani, nel quartiere Prati.
27 settembre 2023