Il cardinale Sgreccia: «Cristo lenisce le piaghe delle famiglie»
In Italia aumentano separazioni e divorzi. I dati nel convegno della Pastorale familiare a San Salvatore in Lauro: «Coinvolgere i divorziati»
In Italia aumentano separazioni e divorzi. I dati nel convegno della Pastorale familiare al Pio Sodalizio dei Piceni: «Coinvolgere e accompagnare i divorziati»
Un Paese in cui ci si sposa sempre meno e si fanno meno figli. I dati, pubblicati dall’Istat giovedì 7 aprile, confermano una tendenza ormai consolidata. I matrimoni, anche nel 2014, diminuiscono (189.765), con un calo maggiore dei primi matrimoni degli sposi entrambi italiani e con il 43,1% celebrato con rito civile. Sempre nel ’14, separazioni e divorzi sono stati, rispettivamente, 89.303 e 52.355, con un aumento negli ultimi 15 anni del 24 e del 39,3%.
Quella che fotografa l’Istat è la stessa società indagata dalla professoressa Paola Tettamanzi nel volume “Ancora Famiglia”, pubblicazione delle Paoline nata dall’interazione dell’Istituto di Antropologia per la Cultura della famiglia e della persona, Associazione famiglie separate cristiane e il Centro di Ateneo studi e ricerche sulla famiglia della Cattolica di Milano. La ricerca «apre prospettive nuove sulla comprensione di un mondo ancora poco esplorato che è quello di chi ha conosciuto la separazione e il divorzio e sente di non volere allontanarsi dalla Chiesa».
Da qui l’esigenza di individuare percorsi di vicinanza e accompagnamento «che potrebbero suggerire una serie di buone prassi politico amministrative». A partire da questa ricerca che, secondo l’autrice, vuole confutare «il fastidioso luogo comune del “Separarsi è bello”, “separarsi è facile”» si è sviluppato l’incontro al Pio Sodalizio dei Piceni sulla «Famiglia oggi tra separazioni e divorzi». Le riflessioni della giornata, organizzata dalla Fondazione Ut Vitam Habeant in collaborazione con l’Istituto di Antropologia e il Centro diocesano per la Pastorale della famiglia, hanno tentato di fare il punto sullo stato della Famiglia in Italia a poche ore dalla pubblicazione dell’Esortazione apostolica post sinodale di Papa Francesco, “Amoris Laetitia”.
Don Maurizio Gronchi, docente di cristologia all’Urbaniana e consultore della Congregazione per la dottrina della fede, che ha partecipato a entrambe le assemblee sinodali in qualità di esperto, è stato chiaro. Non ci sarà alcuna rivoluzione dottrinale al termine di questo percorso, come in diversi hanno paventato, «ci sarà una maggiore consapevolezza però della complessità di un mondo radicalmente cambiato nel giro di pochi decenni. Tutto questo è stato affrontato con il coraggio di chi vuole portare il Vangelo sia alle famiglie serene, sia a quelle che vivono situazioni più complesse, quelle ferite, ai separati, ai divorziati. Come farlo? Riconciliando la diversità con lo Spirito, come dice il Papa».
Al termine dell’incontro, monsignor Andrea Manto, incaricato della Pastorale diocesana per la famiglia ha precisato: «Nonostante le difficoltà che la famiglia sta vivendo in questo tempo, nonostante un certo modo di intendere il diritto stia destrutturando la comunità familiare, bisogna continuare a stimolare e illuminare la riflessione sulla famiglia». Il cardinale Elio Sgreccia, direttore scientifico dell’Istituto di Antropologia ha quindi concluso la giornata: «Il miglior rimedio per lenire le piaghe, per aiutare a comprendere meglio le fratture della famiglia è esporre con maggiore chiarezza, profondità e passione evangelica quella che è la ricchezza di Cristo. Mi auguro che l’Esortazione Apostolica possa fornire a tutti i sacerdoti quella carica per mettere in campo, con maggior vigore, la loro missione più alta: annunciare Gesù. Dico loro e a tutti voi: leggete quel documento per poi applicarlo con un rinnovato anelito evangelico».
8 aprile 2016