Il cuore, “luogo” dell’incontro con Dio
Presentato al Maggiore il libro “Dove sei?” curato da don Franco Nardin, che raccoglie le omelie spirituali di Francesco. L’introduzione del cardinale De Donatis
La dimensione affettiva e lo spazio del cuore come «luoghi privilegiati» per un autentico «discernimento personale, spirituale e pastorale». Questo il nucleo dell’opera antologica “Dove sei? Dio parla al cuore dell’uomo”, libro curato da don Franco Nardin e presentato la sera di venerdì 28 giugno, nella Sala conferenze del Pontificio Seminario Romano Maggiore di piazza di san Giovanni in Laterano. Pubblicato dalla casa editrice San Paolo, il volume è una raccolta delle omelie spirituali di Papa Francesco, la cui introduzione è stata scritta dal cardinale vicario Angelo De Donatis.
«È significativo presentare questo testo proprio oggi, festa del Sacro Cuore di Gesù – ha detto nel suo saluto di benvenuto don Gabriele Faraghini, rettore del Maggiore -; nel cuore di Cristo si è verificata la mirabile unione tra la dimensione del cuore dell’uomo e quello di Dio», che si differenziano, «seppure abitati entrambi dalla tenerezza», poiché «il primo è limitato, capace di un numero particolare di legami d’affetto autentico, mentre l’altro, quello del Padre, si apre all’amore e alla misericordia universali». Anche il vescovo ausiliare per il settore Sud Gianrico Ruzza ha osservato come «il cuore di Dio è quello che va alla ricerca dell’unica pecora perduta», a dire l’importanza di recuperare «lo spazio del cuore per noi pastori della sua Chiesa» perché «è lì che va compiuto il discernimento pastorale, a volte più complesso di quello spirituale».
Ancora, commentando il tema centrale dell’opera curata dal parroco di Nostra Signora di Bonaria, Ruzza ha notato come sia necessario «tornare a dare valore e una sua specificità al cuore, simbolo a volte usato troppo superficialmente anche nei tanti messaggi social». Invece, ha aggiunto, «ci richiama all’ascolto di una domanda profonda, in perfetta sintonia con l’attività pastorale cui siamo chiamati: il Papa ci ha chiesto per il prossimo anno pastorale uno sguardo contemplativo verso la nostra città, da abitare con il cuore». Il presule ha poi sottolineato quanto «il Papa conosce a fondo il cuore dell’uomo» a motivo «della sua grande esperienza pastorale che lo ha portato, già da arcivescovo di Buenos Aires, a incontrare il nucleo più intimo delle persone e all’incontro autentico», sapendo che «il cuore dell’uomo ha prima di tutto bisogno di sentirsi amato». Per questo, ha concluso, «solo cambiando il cuore, rendendolo libero, umile e fiducioso, otterremo una conversione anche pastorale» e solo «lavorando sul cuore, spesso irretito e concupito, potremo sconfiggere il maligno che lo insidia».
Da parte sua, don Nardin ha raccontato la genesi del libro, pensato come opera editoriale «dopo il successo della condivisione quotidiana sui social delle omelie di Papa Francesco». Il sacerdote ha quindi spiegato che per Bergoglio «la vera conoscenza del cuore è la vita nello Spirito Santo», ossia equivale a «saper cogliere la voce dello Spirito nella sobrietà e nell’essenzialità della quotidianità»; per poterlo fare «è importante la purificazione del cuore stesso, spesso indurito e incapace di creare ponti e relazioni, come sottolinea il cardinale De Donatis nell’introduzione al libro». Le parole del Papa raccolte in questa speciale antologia, allora, «possono guidarci ad avvicinarci al cuore di Gesù e a riscoprire le modalità di una relazione autentica con l’altro, guardando al modello trinitario». Solo «la vita in Cristo ci fa salire al livello della contemplazione attiva – ha concluso don Nardin -, quella che passa dal cuore, dalla mente e dalle mani», propria di «una “Chiesa in uscita”, che mette al centro la Parola e la preghiera».
1° luglio 2019