Il “grazie” della diocesi di Roma agli universitari

In 1.300 hanno partecipato alla XX Giornata a Spoleto, organizzata dall’Ufficio del Vicariato. L’arcivescovo Boccardo: «La bellezza, promessa che la vita è benedizione»

Un sabato tra le bellezze di Spoleto, nuove amicizie e preghiera. Questa è stata per 1.300 giovani la XX Giornata degli universitari di Roma organizzata dall’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria. Sabato 11 novembre la visita alla città nota per il Festival dei due mondi è stata anche l’occasione per dire un grazie agli universitari che monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio diocesano, ha definito «eroi. Roma è una città meravigliosa ma “uccide” – ha affermato -. I 19enni che si traferiscono nella Capitale per studiare si ritrovano a dover fare i conti con il caro affitti, a imparare a vivere da soli, a gestire le giornate tra lo studio e le faccende quotidiane. Si ritrovano catapultati in un mondo nuovo – prosegue -. Per me sono degli eroi e dobbiamo complimentarci con loro e incoraggiarli».

Nel duomo della città, la cattedrale di Santa Maria Assunta, l’arcivescovo Renato Boccardo ha offerto una riflessione su “La bellezza del duomo di Spoleto e la bellezza come promessa”. «Si coniuga sempre la bellezza con la salvezza – ha aggiunto Lonardo -. La bellezza di un monumento, di un’intuizione scientifica, della vita di un santo, della persona della quale ci si innamora, non è ancora la salvezza ma la promessa che la vita è una benedizione». Al pellegrinaggio hanno partecipato studenti di università statali e pontificie. «I ragazzi – ha concluso il sacerdote – hanno conosciuto loro coetanei che saranno i loro futuri sacerdoti che oggi aiutano nei collegi e nelle cappellanie».

Padre Giuseppe Daminelli, cappellano della Luiss dal 2003, ha partecipato a quasi tutte le Giornate degli universitari, «momenti di condivisione importanti – le ha definite -; la chiave di volta per mantenere rapporti, gran parte dei quali continuano nel tempo e dischiudono altre porte, perché gli studenti diventano catena di trasmissione delle nostre attività con altri colleghi universitari». In 20 anni i giovani sono cambiati e per il cappellano bisogna considerare il fatto che «le generazioni passate venivano da esperienze di frequentazioni di attività pastorali e parrocchiali. Era facile immaginare una continuità del cammino della fede in università. I giovani di oggi sono poco presenti nelle realtà parrocchiali. In molti casi questi appuntamenti rappresentano un primo incontro con una pastorale, per loro è una scoperta che speriamo sia sempre positiva».

Per Elisabetta, 23 anni, studentessa della Sapienza, è stata una giornata «bellissima». Oltre alla visita della città, al panorama visto dal campanile del duomo, conserverà il ricordo «della bellezza dello stare insieme con persone che condividono i tuoi stessi principi e valori». Il pellegrinaggio è stato scandito da performance artistiche e musicali grazie alla partecipazione delle allieve dell’Accademia nazionale di danza, degli allievi dell’Accademia nazionale d’Arte drammatica Silvio d’Amico e di quelli del Conservatorio di Santa Cecilia, i quali nel duomo hanno suonato l’Ave Maria di Bach-Gounod, l’Ave Verum Corpus di Mozart e nel museo diocesano hanno offerto un mix che spaziava dalla musica classica a quella latina, per soddisfare ogni gusto musicale. «È stata un’esperienza costruttiva dal punto di vista umano e musicale – sono le parole di Lorenzo Di Ionna, 24enne clarinettista -. Mi ha colpito molto l’invito a mettere passione in ogni cosa che si fa nella vita».

13 novembre 2023