Il vescovo Herrera: Papa Prevost, «latinoamericano di cuore»
Il segretario generale del Celam racconta il pontefice, che ha conosciuto da aspirante agostiniano in Perù. «Ci ha dato una formazione spirituale, intellettuale e umana, rivolta al sociale e alla missione»
Nato americano ma «latinoamericano di cuore». Così il vescovo Lizardo Estrada Herrera, segretario generale del Consiglio episcopale latinoamericano e caraibico (Celam), dice di Papa Leone XIV, riferendo un modo di descrivere sé stesso del pontefice, che il presule conosce «fin dal 1996». Originario della provincia di Cotabambas, nella parte sud-orientale del Perù, Estrada Herrera a metà degli anni ’90 si spostò «a Trujillo, nel Nord del Paese, per studiare nella Casa di formazione di Sant’Agostino – ricorda – e lì lui mi ha accolto, insieme a tanti altri seminaristi che provenivano da ogni parte del Perù e pure dalle zone più povere e difficili, e ci ha accompagnato nel nostro discernimento vocazionale» fino a quando «nel 1998-1999 è stato richiamato a Chicago come provinciale e poi dal 2001 al 2013, invece, è stato il nostro padre generale».
Prevost, inviato dalla metà degli anni ’80 prima a Piura e poi a Trujillo, ha ricoperto infatti l’incarico di direttore del progetto di formazione comune degli aspiranti agostiniani dei vicariati di Chulucanas, Iquitos e Apurímac. «Quella che ci ha dato è stata una formazione spirituale, intellettuale e umana cioè rivolta al sociale e alla missione – sottolinea Estrada Herrera -. Lo stesso Prevost ripete che tutto quello che sa lo ha imparato nella missione ed è vero perché sì, lui ha studiato tantissimo, ma ha più di tutto incontrato le persone: è una persona di incontro e di dialogo, con tutti, con ogni tipo di persona, di ogni condizione».
Il vescovo aggiunge che il Papa «offre a tutti la sua amicizia e ti dona serenità e così oggi tutti quelli che lo hanno incontrato nel mondo, fossero anche 10mila persone tra frati, suore e laici, lo definiscono loro amico» perché «è una persona che ti ascolta molto, molto, molto e che dialoga e poi ti accompagna e ti aiuta in un modo semplice, facendoti sentire che ti è vicino, vicino a tutti». Dunque, continua Estrada Herrera, «è davvero un piacere stare con lui perché si percepisce un vero senso di accoglienza e questo elemento potrà sicuramente essere utile anche ora nel suo Magistero».
Un altro punto di forza il vescovo lo riconosce «nella sua grande esperienza di vita perché è americano ma conosce bene l’America Latina e poi ha viaggiato tanto, conosce il mondo, è stato a Roma a lungo» perciò ha uno sguardo ampio sulla situazione globale, «anche se al cuore c’è la sua esperienza con le persone povere e fragili in genere». Oltre ai tratti di «una personalità fortemente umana e accogliente verso le sofferenze», di Papa Leone XIV Estrada Herrera tiene a mettere in luce «il suo essere agostiniano» e dunque «il suo vivere il fondamento appreso da sant’Agostino di essere un cuore solo e una sola anima, ricercando Dio nella propria interiorità, nella preghiera e nella comunità, ovvero nella dimensione sociale, cioè cercando Dio nella Parola e nei sacramenti, certo, ma anche nei più poveri e nei sofferenti». Da qui l’importanza per Prevost «della vita di comunità che è fatta di ascolto, dialogo e dell’agire con responsabilità verso l’altro», conclude il vescovo.
16 maggio 2025