In Nicargua proibito l’ingresso dei sacerdoti negli ospedali
Impedita, di fatto, l’amministrazione dell’unzione degli infermi. Nell’ultima settimana esiliato un altro prete. Le religiose continuano a essere minacciate
Non si fermano, in Nicaragua, le restrizioni imposte dal regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo alla Chiesa cattolica, ai suoi sacerdoti e ai suoi fedeli. Ne dà notizia l’attivista e ricercatrice Marha Patricia Molina, riferendo che è stato proibito l’ingresso dei sacerdoti negli ospedali per amministrare il sacramento dell’unzione degli infermi, privando, così le persone fragili, malate, morenti, della grazia di tale sacramento, oltre che del conforto dato dalla presenza del sacerdote.
Oltre a questo divieto, la ricercatrice denuncia su X che nell’ultima settimana un altro sacerdote – di cui non fa il nome – è andato in esilio «a causa della persecuzione della polizia». Anche le religiose nel Paese «continuano a essere minacciate» e le famiglie dei sacerdoti in esilio sono «sotto estrema sorveglianza».
8 novembre 2024