Indi Gregory, i vescovi inglesi: «Profonda tristezza»

Le condoglianze ai genitori: «Insieme al Papa e a tutti i cattolici, stiamo pregando per loro». L’invito a «dare più importanza alla voce della famiglia in casi così complessi»

Porta la firma del vescovo John Sherrington, responsabile per il settore Vita, e del vescovo di Nottingham Patrick McKinney il messaggio diffuso ieri pomeriggio, 13 novembre, dalla Conferenza episcopale britannica, in seguito alla morte di Indi Gregory, la neonata affetta da malattia rara del Dna mitocondriale, incurabile, per la quale l’Alta Corte inglese ha disposto il distacco dei supporti vitali – come richiesto dai medici -, avvenuto nella giornata di sabato 11 novembre. «È con profonda tristezza che mandiamo le nostre condoglianze a Dean e Claire, genitori di Indi Gregory, morta nelle prime ore di oggi – scrivono -. Assicuriamo loro che, insieme a Papa Francesco e a tutti i fedeli cattolici, stiamo pregando per loro».

I vescovi cattolici inglesi si dicono certi che, «come figlia battezzata di Dio, Indi stia condividendo, adesso, la gioia del Paradiso dopo aver portato tanta felicità ai suoi genitori che l’hanno amata e protetta come un dono prezioso di Dio. Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato così duramente all’ospedale Queen’s Medical di Nottingham e all’hospice dove la bambina è morta, per garantire a Indi tutte le cure delle quali aveva bisogno – proseguono -. La battaglia legale tra l’ospedale e i genitori di Indi dimostra che va data più importanza alla voce della famiglia in questi casi così complessi». E nell’analisi dei presuli, «un modo semplice di farlo sarebbe emendare la legislazione britannica sulla sanità del 2022, reintroducendo l’emendamento sulle cure palliative della baronessa Ilora Finlay, formulato dopo la morte di Charlie Gard», avvenuta in circostanze del tutto simili.

14 novembre 2023