Istat, segno meno per l’economia italiana
Nel quarto trimestre 2018, Pil diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Registrata «una contrazione, che fa seguito a quella più modesta dei tre mesi precedenti». Dati definitivi a marzo
Ancora un segno meno per l’economia italiana. Nel quarto trimestre del 2018 – è la stima dell’Istat – il Prodotto interno lordo (Pil) è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, anche se in termini tendenziali, cioè rispetto al quarto trimestre del 2017, si registra un aumento dello 0,1%. Nel complesso del 2018, il Pil è aumentato dello 0,8%.
«Nel quarto trimestre del 2018 – commentano dall’Istituto nazionale di statistica – l’economia italiana ha segnato una contrazione, che fa seguito a quella, più modesta, registrata nel terzo trimestre. Tale risultato negativo determina un ulteriore abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che scende allo 0,1%, dallo 0,6% del trimestre precedente». Si tratta, precisano i ricercatori Istat, di una stima che «ha natura provvisoria» e che «riflette dal lato dell’offerta un netto peggioramento della congiuntura del settore industriale a cui si aggiunge un contributo negativo del settore agricolo, a fronte di un andamento stagnante delle attività terziarie». Da ricordare che le previsioni del governo per il 2018 si attestano all’1%. I dati definitivi, in ogni caso, arriveranno nel mese di marzo, calcolati con una diversa metodologia.
Gli esperti, intanto, parlano di «recessione tecnica»: si tratta del peggiore calo trimestrale da cinque anni a questa parte. Per trovare un dato simile bisogna tornare al quarto trimestre del 2013, quando il Pil segnò appunto un equivalente -0,2% mentre l’ultima volta in cui il Paese si è trovato in recessione è stato il primo trimestre del 2013. Non solo. I ricercatori Istat evidenziano anche che il 2018 lascia un’eredità pesante: la crescita acquisita per l’anno in corso – vale a dire quella che si realizzerebbe se tutti i trimestri del 2019 registrassero una variazione del Pil pari a zero – è infatti pari a -0,2%. Un dato che rende ancora più difficile, se non impossibile, centrare l’obiettivo del +1% di crescita fissato dal governo in occasione del varo della manovra fiscale.
31 gennaio 2019