La famiglia e la sfida dell’ascolto e dell’accoglienza competente
Aperta nell'Aula della Conciliazione la IV edizione della Settimana promossa da Centro diocesano e Forum famiglie, nei 25 anni di attività del Consultorio diocesano "Al Quadraro"
Con i festeggiamenti per i 25 anni di attività del Consultorio diocesano “Al Quadraro” e la benedizione dell’icona della Sacra Famiglia che ne accompagnerà tutte le tappe, si è aperta ieri sera, 24 ottobre, nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense la quarta edizione della Settimana della famiglia. Promossa dal Centro diocesano per la pastorale familiare e dal Forum delle associazioni familiari del Lazio, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale, l’iniziativa – che ha per tema-guida “La famiglia al centro… Dal centro alla periferia” – si concluderà domenica 27 ottobre.
A presentarne gli obiettivi, la presidente del Forum delle associazioni familiari del Lazio Alessandra Balsamo: «Quest’anno si è deciso di dedicare una particolare attenzione alle periferie, spesso note per il forte disagio sociale – ha detto nel suo saluto iniziale -, diffondendo un messaggio di speranza: la famiglia va messa al centro in ogni contesto sociale». In particolare, guardando all’invito di Papa Francesco di realizzare una Chiesa in uscita, «abbiamo voluto rispondere in modo concreto al suo monito di non farci dettare l’agenda da nessuno se non dagli ultimi – ha spiegato ancora Balsamo -, puntando i riflettori su coloro che vivono ai margini della città e non solo, nello specifico coinvolgendo il settore Sud della diocesi».
La bellezza di «iniziare da qui, sede del Vicariato di Roma, una iniziativa per tutte le famiglie, che si estende quest’anno alla realtà periferica del quartiere Laurentino», è stata sottolineata nel suo intervento dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Il porporato ha poi ringraziato «tutti gli operatori del Consultorio “Al Quadraro”, che dal 1994 opera a via Tuscolana, qualificati per professionalità e per coscienza cristiana, che donano a tutti un servizio competente, in particolare a chi ne ha più bisogno». Guardando alla nascita di «un’istituzione della diocesi, sorta per rispondere agli appelli per la cura delle famiglie dell’allora pontefice Giovanni Paolo II, proprio in risposta alle difficoltà dell’istituzione matrimoniale già al tempo e in profetica previsione della futura, e attuale, crisi della realtà familiare», De Donatis ha evidenziato come «l’opera del consultorio diocesano rientri oggi a pieno nell’orizzonte pastorale tracciato da Papa Francesco, che ci chiede di scendere in mezzo al popolo come Mosè, per ascoltare l’altro e il suo grido con empatia e simpatia».
I tratti distintivi dell’ascolto e dell’accoglienza competente del Consultorio “Al Quadraro” sono stati messi in luce da Roberto Grande, direttore sanitario della struttura: «Prima ancora che un servizio – ha affermato -, il nostro lavoro è una testimonianza di vita, fatta di apertura a tutti, anche atei, agnostici e coloro che professano altre religioni», a dire che l’ispirazione cristiana del Consultorio «non riduce ma amplifica l’azione all’uomo, senza distinzione di identità personale e sociale». Sono «oltre 4mila gli utenti trattati in un anno, 90 le persone disabili», ha detto ancora Grande parlando con orgoglio «del servizio ambulatoriale ostetrico-ginecologico che dal 2005 offriamo alle donne con disabilità, nato dalla presa di coscienza della carenza nel territorio di strutture dedicate: oltre al nostro ne esiste solo un altro in Italia».
Raffaele Mastromarino, supervisore dell’area psicopedagogica del Consultorio di via Tuscolana, ha posto l’accento sulle modalità operative del servizio di consulenza offerto: «È fondamentale lavorare in vista di un processo di crescita evolutiva, che porti il paziente a stare meglio con se stesso e con gli altri – ha spiegato -: dobbiamo accrescere primariamente la capacità di relazione della persona e il suo grado di interdipendenza». Per realizzare questi obiettivi «lavoriamo su due livelli – ha continuato l’esperto -: il benessere di chi opera e quello di chi fruisce della prestazione medica si raggiungono unicamente laddove si sperimenta un senso nell’agire che noi decliniamo in chiave evangelica guardando al comandamento dell’amore».
Le conclusioni dell’incontro di approfondimento sul ruolo dei consultori sono state affidate a padre Alfredo Feretti, direttore del consultorio familiare “Centro La famiglia”, che ha sintetizzato l’opera delle strutture diocesane nella parola “accompagnamento” perché, ha detto, «sostanzialmente mettiamo in atto un umanesimo che si fa ascolto, protezione e integrazione dell’altro, semplicemente stando accanto». Tra gli altri, erano presenti il vescovo ausiliare Gianrico Ruzza, delegato per la pastorale familiare, e monsignor Luigi Moretti, arcivescovo Emerito di Salerno-Campagna-Acerno, già vicegerente e incaricato della pastorale familiare a Roma.
25 ottobre 2019