Le Acli vicine alle popolazioni della Libia colpite dalle alluvioni

Anche le Acli esprimono «vicinanza alla Libia, colpita dalle inondazioni dopo il crollo di due dighe nella regione della Cirenaica che hanno causato la morte di oltre 6mila persone». In una nota diffusa nel pomeriggio di ieri, 13 settembre, rilevano che «non si può restare indifferenti di fronte a una tale catastrofe che aggrava la già difficile situazione della popolazione libica e dei tanti migranti che transitano da lì per arrivare in Italia. Da sponda di partenza, la città di Derna si è trasformata in poche ore in area di calamità con oltre 30mila sfollati, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni».

Dall’associazione ricordano le parole di Papa Francesco per ribadire che «accogliere e proteggere le persone che scappano da catastrofi naturali, guerre o disperazione è una responsabilità morale». E aggiungono che «la difficoltà del governo nel gestire in questi mesi il flusso migratorio verso l’Italia, con l’hotspot di Lampedusa che ospita circa 10 volte il numero massimo di persone per cui è attrezzato, dimostra che bisogna agire immediatamente per evitare altre morti – è il monito -. Il Parlamento e l’Europa devono subito aprire vie legali d’accesso e attuare politiche d’accoglienza condivise – aggiungono -. Le disparità economiche tra paesi, l’incapacità di affrontare i disastri climatici e la mancanza di pace sono il risultato di un ordine mondiale distorto ed è responsabilità di tutti cambiarlo».

14 settembre 2023