Medaglia d’oro alla memoria di Willy Monteiro e don Roberto Malgesini

Il presidente della Repubblica Mattarella ha firmato il decreto di conferimento, su proposta del ministro dell’Interno. Le motivazioni: «Luminoso esempio»

Su proposta del ministro dell’Interno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato ieri, 7 ottobre, il decreto di conferimento della medaglia d’oro al valore civile alla memoria di Willy Monteiro Duarte, ucciso a Colleferro mentre tentava di sedare una rissa, intervenendo in difesa di un amico, e di don Roberto Malgesini, “prete dei poveri”, ucciso a Como da uno dei senza dimora a cui aveva dedicato la vita.

«Con eccezionale slancio altruistico e straordinaria determinazione, dando prova di spiccata sensibilità e di attenzione ai bisogni del prossimo, interveniva in difesa di un amico in difficoltà, cercando di favorire la soluzione pacifica di un’accesa discussione», si legge sul sito del Quirinale, dove sono illustrate le motivazioni, relativamente al caso di Willy. «Mentre si prodigava in questa sua meritoria azione di alto valore civico, veniva colpito da alcuni soggetti sopraggiunti che cominciavano ad infierire ripetutamente nei suoi confronti con inaudita violenza e continuavano a percuoterlo anche quando cadeva a terra privo di sensi, fino a fargli perdere tragicamente la vita». Proprio per questo il ragazzo di Colleferro viene definito «luminoso esempio, anche per le giovani generazioni, di generosità, altruismo, coraggio e non comune senso civico, spinti fino all’estremo sacrificio».

(foto: settimanale della diocesi di Como)

Medaglia d’oro al merito civile anche alla memoria di don Roberto Malgesini. «Con generosa e instancabile abnegazione – è la motivazione – si è sempre prodigato, quale autentico interprete dei valori di solidarietà umana, nella cura degli ultimi e delle loro fragilità, offrendo amorevole accoglienza e incessante sostegno. Mentre era intento a portare gli aiuti quotidiani ai bisognosi – si legge nel decreto di conferimento -, veniva brutalmente e proditoriamente colpito con numerosi fendenti, fino a perdere tragicamente la vita, da un uomo al quale aveva sempre dato piena assistenza e pieno sostentamento». Anche lui, dunque, viene definito «luminoso esempio di uno straordinario messaggio di fratellanza e di un eccezionale impegno cristiano al servizio della Chiesa e della società civile, spinti fino all’estremo sacrificio».

8 ottobre 2020