Migranti, in Grecia «detenzioni arbitrarie»

L’allarme di Oxfam e Greek Council for Refugees: a metà giugno detenuti 230 minori non accompagnati. Sulle isole, 38mila persone in spazi costruiti per 6.200

L’allarme arriva da Oxfam e dal Greek Council for Refugees, in un rapporto diffuso ieri, 2 luglio: «A metà giugno in Grecia erano detenuti circa 229 minori migranti non accompagnati, mentre in tutti gli hotspot sulle isole attualmente si trovano in condizioni disumane e in piena pandemia circa 38mila migranti in spazi costruiti per ospitarne meno di 6.200». Ancora, nel testo si evidenzia quanto la riforma greca del sistema di asilo, approvata il 1° gennaio 2020 e poi parzialmente modificata a maggio, «stia esponendo migliaia di persone a sfruttamento e abusi».

Al loro arrivo negli hotspot delle isole, è la denuncia dell’ong, «i migranti, molti dei quali in condizione di particolare vulnerabilità, come bambini, donne incinta, disabili, vengono di fatto posti in stato di detenzione senza accesso alle necessarie cure e tutele. Il sistema rende poi incredibilmente difficile l’esame delle cause che spingono i richiedenti asilo a lasciare i propri Paesi di origine, spesso attraversati da guerre e persecuzioni». Nell’analisi di Oxfam, la riforma delle politiche di accoglienza greche è «uno schiaffo all’impegno umanitario dell’Europa di proteggere chi fugge da guerre e persecuzioni».

A dare voce all’organizzazione è Riccardo Sansone, responsabile dell’Ufficio umanitario di Oxfam. «La Grecia – ribadisce – ha certamente il diritto di proteggere i suoi confini, ma deve anche rispettare il principio di non-respingimento. Ue e Grecia hanno operato la precisa scelta politica di mettere in pericolo le vite di persone che avrebbero invece dovuto proteggere. Quindi, l’appello: «Chiediamo con forza al governo greco e alla Commissione europea di rivedere immediatamente l’attuale normativa, in modo che non sia lesiva dei diritti umani, né sia in contrasto con il diritto comunitario».

3 luglio 2020