Morto Francesco D’Agostino, guidò i giuristi cattolici
Ha presieduto per otto anni il Comitato nazionale per la Bioetica. Russo (Cei): anticipatore della riflessione sui nodi dell’antropologia e del diritto sfidati dalle questioni bioetiche
È morto a Roma il giurista e filosofo Francesco D’Agostino, nato il 9 febbraio 1946. Laureato in Giurisprudenza e honoris causa in Filosofia, è stato professore ordinario dal 1980 ed emerito di Filosofia del diritto nell’Università di Roma Tor Vergata, dove ha insegnato altresì Teoria generale del diritto e Biogiuridica. Ha inoltre insegnato alla Luiss, nella Pontificia Università Lateranense e in diverse Università straniere (Paris II, Atene, Friburgo, Madrid Complutense, Navarra, Valencia, Granada, Buenos Aires, Mendoza, Santiago del Cile). È stato presidente dal 2001 dell’Unione giuristi cattolici italiani e membro del Consiglio scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana e, fin dall’istituzione nel 1990, del Comitato nazionale per la Bioetica, che ha presieduto per otto anni. È stato anche membro della Pontificia Academia pro Vita.
Il vescovo Stefano Russo, segretario generale della Cei, nel messaggio di cordoglio inviato alla signora Rossella per partecipare al lutto della famiglia, lo definisce «studioso di straordinaria lucidità e capacità profetica, anticipatore della riflessione sui nodi dell’antropologia e del diritto sfidati dall’irrompere delle questioni bioetiche». «Il suo pensiero originale – sottolinea – è stato un riferimento sicuro sia per gli studiosi di filosofia e biodiritto – dei quali è stato una delle figure più insigni – sia per l’opinione pubblica, alla quale ha sempre saputo rivolgersi con chiarezza e precisione».
Per il segretario generale della Cei, «la Chiesa che è in Italia gli è debitrice del contributo accademico, divulgativo ed ecclesiale dato al dibattito sulle frontiere dell’umano alla luce del Vangelo e del magistero. Protagonista di importanti momenti assembleari promossi dalla Cei e da organismi della Santa Sede, così come di innumerevoli iniziative organizzate da diocesi, associazioni e movimenti, ha saputo esporsi con coraggio in consessi culturali pubblici di prestigio, dall’università – dov’è stato un vero caposcuola e un maestro – al Comitato nazionale per la Bioetica, che l’ha avuto a lungo quale presidente equilibrato e capace di stimolare un pensiero all’altezza delle sfide contemporanee senza scorciatoie né irenismi. Ci stringiamo alla famiglia nella preghiera, con affetto e riconoscenza per il dono di un uomo di tale levatura umana, intellettuale e cristiana, e – conclude il segretario generale della Cei – affidiamo alla misericordia del Signore l’anima del prof. D’Agostino che ha saputo vivere con piena consapevolezza la sua epoca, portando in essa la luce di una fede vissuta e pensata con autenticità».
«Con la scomparsa di D’Agostino si verifica una perdita importante per la cultura cattolica italiana e, in particolare, per quella che ha sempre fatto leva sull’approfondimento scientifico e allo stesso tempo sulla ricerca del dialogo anche con la cultura laica per trovare punti di mediazione su temi delicati quali quelli eticamente sensibili»: lo afferma Alberto Gambino, professore ordinario di Diritto privato all’Università europea di Roma, presidente di Scienza & Vita, nonché membro dell’Unione dei giuristi cattolici italiani. «Una caratteristica di Francesco D’Agostino – sottolinea Gambino – è stata quella di non sottrarsi al confronto, talvolta anche aspro, con personalità di pensiero e cultura diversi». Si è sempre dimostrato «molto rispettoso dell’idea altrui», aggiunge il presidente di Scienza & Vita, secondo cui si tratta di «una mancanza che porta un certo sconforto alla comunità scientifica italiana e anche a tanti cattolici impegnati nella cultura italiana. Non possiamo far altro che ricordarlo con gratitudine per il suo apporto, talvolta anche un po’ provocatorio. Ma, in fondo, questo è anche il sale dell’intellettuale che non si appaga mai delle ricerche e degli approfondimenti che fa nel corso della propria esistenza terrena».
5 maggio 2022