Naufragio a Crotone, Usmi: «Mancanza di umanità di leggi e politiche»

L’appello diffuso nella giornata dell’8 marzo: «Concordare corridoi umanitari e promuovere solidarietà internazionale contro tutte le forme di povertà»

Diffuso ieri, 8 marzo, l’appello della presidenza dell’Usmi (Unione superiore maggiori d’Italia), a 10 giorni dal naufragio nel Crotonese, in cui sono morte 72 persone. «Deploriamo la mancanza di umanità delle leggi e delle politiche che dimenticano la Dichiarazione universale dei diritti umani, che condannano a morte degli esseri umani, che sentiamo nostri fratelli e sorelle – scrivono le religiose – e chiediamo alle istituzioni nazionali e internazionali di concordare corridoi umanitari, di prendere misure adeguate contro le persone che approfittano della povertà, della miseria, della disperazione per sfruttare coloro che soffrono; di non sostenere le organizzazioni che trattengono i migranti in situazioni di schiavitù, di violenza; di promuovere la solidarietà internazionale per lottare contro tutte le forme di povertà, per costruire la pace».

Ancora, «chiediamo al Signore il dono delle lacrime per piangere insieme a chi piange e la forza di capire per intervenire, per non assuefarci alla rassegnazione, per non cancellare la compassione, quel ‘patire con’ che è la debolezza del Dio della vita – proseguono -. È tempo di compassione, ma anche tempo di scelte coraggiose, di visione per un futuro di vita, che non vogliamo mai più violata e calpestata. La vita è sacra, è dono di Dio e va salvaguardata sempre. Salvare le vite è responsabilità che riguarda tutti».

Dalle suore, infine, la «disponibilità a servire la vita, a fare tutto quello che è in nostro potere per proteggerla con carità operosa e concreta», insieme al ringraziamento rivolto ai «tanti soccorritori che hanno messo a rischio la loro vita pur di strappare alla morte sicura vite in cerca di speranza», concludono.

9 marzo 2023